Bagno di folla per Del Ghingaro: “Non mollo Viareggio”






Bagno di folla per Giorgio Del Ghingaro: tutto esaurito al cinema Eden di Viareggio per l’incontro pubblico organizzato ieri sera (21 luglio) dall’associazione politico culturale BuonVento, di cui Del Ghingaro è presidente. Un evento destinato a lasciare il segno, che aveva il profumo della campagna elettorale e che dovrà per forza di cose essere preso in seria considerazione dagli attori che si muovono sulla scena politica viareggina, e non solo. E se è vero che la voce può tradurre in musica le emozioni del cuore dell’uomo, ieri sera Del Ghingaro ha intonato una splendida melodia. Elettricità pura che dalle prime battute, si è trasformata in una tirata unica senza alcuna sbavatura.
Perché Del Ghingaro non è uomo da mezze misure, e dal silenzio assoluto dei giorni successivi alla sentenza del Tar, punteggiato solo di qualche criptico post sul suo profilo facebook, è passato ad arringare una folla di quasi 800 persone che sono rimaste incollate alle poltroncine del teatro per oltre un’ora. E di cose ne ha dette: un fuoco di fila che ha toccato i punti salienti della sua azione amministrativa ma anche le questioni rimaste sui tavoli di sindaco e giunta.
“Scadenze pesanti – commenta – e molto, molto vicine: firme che devono necessariamente essere messe nell’immediatezza dei prossimi giorni o gran parte del lavoro fatto nell’ultimo anno andrà perduto”.
Prima fra tutte la questione dell’uscita dal dissesto: adesso spetterà infatti al Commissario decidere se aderire o meno alla procedura semplificata approvata dall’Osl l’11 luglio scorso che prevede la riduzione del 50% della massa passiva individuata dagli esperti del ministero. E sempre al commissario spetterà individuare le risorse finanziarie per pagare il debito, in parole povere decidere cosa vendere e cosa no: a rischio lo stadio, l’ex Caprice ma anche la Passeggiata.
Sempre in tema di beni immobiliari, l’amministrazione Del Ghingaro stava lavorando su un’ipotesi di concordato fallimentare con la Viareggio Patrimonio, finalizzata a riprendersi il Principino, il Palazzetto, la Piscina. Ora questi beni sono nella completa disponibilità del tribunale e quindi liberamente vendibili già dalla metà di settembre.
Altra questione scottante, quella dei dipendenti della ex Patrimonio ormai fallita. In tutto 63 persone, di cui 33 già traghettati alla nuova società I Care, ma 30 ancora in attesa degli ultimi atti politici che dovevano servire a confermare gli accordi già presi dall’amministrazione.
Viareggio in sospeso quindi, tra il baratro del dissesto e la salvezza. Nel frattempo? “Nel frattempo noi non molliamo – ha detto Del Ghingaro -. Il nostro viaggio è iniziato e non si ferma: andiamo avanti perché credo che Viareggio abbia bisogno di un’amministrazione seria, che guardi le cose in faccia e risolva i problemi. In un anno abbiamo portato a casa risultati straordinari – continua – e la città ha ricominciato ad avere speranza. Non interromperemo questo percorso virtuoso”.
In programma, a breve termine una lettera aperta al Commissario per informarlo dettagliatamente dei “fatti del Comune”: “Visto che lui non ha ritenuto necessario incontrare il sindaco, nemmeno per cortesia istituzionale, sarà il sindaco a cercare lui”, aggiunge non senza una nota polemica.
E in prospettiva un’apertura ad altre forze politiche: “Abbiamo redatto un programma partecipato. Aperto tavoli ai cittadini che ci hanno dato un contributo di idee – dichiara -. Se ci saranno altri cittadini che vorranno sommarsi a quelli che ci hanno già dato sostegno, non avremo problemi ad accoglierli. Tenendo fermo il punto che noi siamo per il cambiamento vero e non per le trite liturgie della politica”.
Giorni di attesa per tutti, quindi: attesa degli atti del commissario, ma attesa anche dell’esito dei ricorsi presentati al Consiglio di Stato, dei quali Del Ghingaro preferisce non parlare. In ballo una possibile sospensiva e il merito che arriverà entro sei mesi dal deposito dei ricorsi.
In mezzo una città di nuovo commissariata con tutto quello che ne consegue, molto lavoro tutto da rifare da capo per chiunque torni ad occupare la stanza del sindaco, il referendum di ottobre che potrebbe ridisegnare lo scenario politico nazionale, e all’orizzonte le elezioni amministrative di Lucca a cui Del Ghingaro non ha mai nascosto di essere fortemente interessato. Una sfida che si prospetta già ricca di sorprese e di contendenti e che vedrebbe nella discesa in campo dell’ex sindaco di Viareggio, uno sparigliamento di carte e di conti dall’effetto dirompente.
Insomma, i tempi della giustizia non sono sempre quelli della politica e Giorgio Del Ghingaro è uno abituato a guidare le danze. Dopo ieri sera, quindi, la questione è una sola: Viareggio vuole Del Ghingaro. Ma Del Ghingaro saprà aspettarla?