
In passato il fiume Versilia è stato un luogo di insediamento privilegiato, perché dava accesso alle cave di marmo, procurava acqua da bere, per irrigare e per tagliare la pietra, mentre oggi il fiume è meno visibile e meno vissuto, spesso nascosto dagli argini, dal traffico e dalle aree industriali. Ciononostante la sua acqua è chiara ed è una delizia allo sguardo, l’ambiente naturale che si snoda lungo il suo corso è di grande valore e la storia della valle che lo accoglie è straordinaria, anche perché questi sono i luoghi in cui Michelangelo è venuto per scegliere i marmi per le sue opere. Come possiamo creare la consapevolezza che il fiume può essere un luogo in cui rilassarsi e riconciliarsi con la natura? Che cosa si può fare perché sia ancora un fulcro attorno al quale si sviluppi la vita? Il fiume può legare i differenti paesaggi, cioè quello delle Alpi Apuane da cui si estrae il marmo, quello dei campi coltivati, delle piccole città e delle grandi industrie? Che cosa farebbe oggi Michelangelo per soddisfare i nostri bisogni in questo contesto? Per rispondere a queste domande è necessario uno studio dello stato attuale dei luoghi che, integrato con conoscenze e competenze in campo architettonico, ingegneristico, artistico e paesaggistico dia vita a idee e progetti. È quanto ci si propone di fare dal 25 luglio al 3 agosto a Seravezza con l’International Summer School The City and the Water organizzata dall’università di Pisa, dalla Fondazione Terre Medicee e dal Centro Arti visive con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la collaborazione dei comuni di Seravezza, Forte dei Marmi e Montignoso.
Una decina di giorni intensi di studi, di analisi e di ricerca diretta sul campo che coinvolgerà docenti di primo piano come l’archistar olandese Andre Dekker dello Studio Observatorium di Rotterdam, la docente dell’università La Sapienza di Roma Alessandra Capanna, l’architetto Filippo Tiozzo e Christiane Bürklein, redattrice di Livegreenblog.com specializzato in architettura sostenibile. Con loro un gruppo di circa quindici studenti italiani, ucraini e cinesi che approfondiranno i vari temi, analizzeranno i luoghi e produrranno progetti che dal 2 agosto saranno esposti al pubblico. Sede dell’attività didattica e dell’esposizione finale saranno le Scuderie Granducali di Seravezza.
“Ecco il primo esempio di lavoro in continuità e novità: una splendida occasione per approfondire la conoscenza del nostro fiume, che con il suo corso unisce idealmente e fisicamente i territori della Versilia Medicea costituendone l’identità storica e paesaggistica – dice il sindaco Riccardo Tarabella che lunedì alle 17 interverrà alla cerimonia di avvio del corso – Come amministrazione comunale siamo impegnati proprio sui temi della valorizzazione ambientale e dello sviluppo di un turismo sostenibile e questo genere di analisi specifiche possono offrire spunti interessanti di cui tenere conto nella messa a punto di futuri progetti”.
Ad affiancare i quattro docenti indicati ci saranno altrettanti tutor dell’università di Pisa, mentre il coordinamento sarà affidato ai professori Marco Giorgio Bevilacqua e Roberto Pierini del corso di laurea magistrale in ingegneria edile-architettura dell’ateneo pisano. L’architetto Enrico Bascherini della direzione scientifica e tecnica della masterclass sottolinea il fatto che per la prima volta si affronta in maniera organica lo studio del corso del fiume Versilia da una prospettiva architettonica, urbanistica e artistica e che i progetti sui quali gli studenti saranno chiamati a lavorare si concentreranno su quattro specifiche aree: quella più prossima alla sorgente e alle Cave della Cappella, quella della Desiata, la grande ansa di Pescarella e la zona del Lago di Porta.