Premio di scultura Fondazione Henraux, vince l’opera di Guidugli

Daniele Guidugli con Moby Dick (Vertebra) si classifica al primo posto nella terza edizione del premio internazionale di scultura Fondazione Henraux, in memoria di Erminio Cidonio. Al secondo posto Kim De Ruysscher con Il Canotto e al terzo posto Mat Chivers con Newave. Paolo Carli, presidente della Fondazione Henraux ha ringraziato tutti gli artisti per le opere realizzate, tutte legate al mare le tre opere finaliste.
L’opera vincitrice del concorso è composta da 5 vertebre di balena che formano un’installazione monumentale in marmo, bianco come il colore di Moby Dick. L’autore racconta come è nata l’opera: “Ho immaginato che il bianco statuario e Moby Dick fossero la stessa cosa. Come in Melville, l’uomo è sempre a caccia del bianco, del suo bianco”. Dalla Balena di Guidugli a Il canotto di Kim de Ruysscher: nella lavorazione di questo blocco di 27 tonnellate, l’artista belga ha voluto riassumere gli elementi della sua opera: “Un oggetto di plastica che si incarna nel marmo”.
Newave, l’opera di Mat Chivers, è un’onda fatta di opposti, un blocco di marmo bicolore, bianco e nero. La giuria nello scegliere i tre progetti finalisti ha evidenziato un filo condutture tra le opere legate al dramma dell’immigrazione, allo “spiaggiamento” continuo di esseri umani. Carli ha posto l’accento sulla storia del marmo in Versilia, ricordando in particolare la figura di Henry Moore: “Il 23 luglio per la Fondazione Henraux è una doppia celebrazione, da una parte sveliamo le nuove opere, dall’altra ricordiamo Henry Moore. Il premio rinnova quella creatività che rende immortale il blocco di marmo che da monte è giunto a valle. Come la prima volta quando, su un antico carro, scese il primo blocco dal Monte Altissimo che trasformato dal Giamobologna ne ‘La Vittoria’ che, ancora oggi si può ammirare al Bargello”.