Bancarotta fraudolenta, bufera sull’ex assessore Pesci

2 agosto 2016 | 13:08
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Bancarotta fraudolenta, bufera sull’ex assessore Pesci

Patteggiamento a un anno e sei mesi per bancarotta fraudolenta per l’ex assessore Pesci, si infiamma il dibattito politico.
A intervenire sono i segretari di Viareggio e Versilia del Pd, Guidi e Dati: “Lo sciacallaggio politico non ci appartiene, e pensiamo che tutti possano sbagliare  dicono – Però le conseguenze politiche bisogna saperle trarre senza incertezze. L’ex assessore Alessandro Pesci, cui l’ex sindaco del Ghingaro aveva affidato incarichi delicati, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta. Appare immediatamente inaccettabile che l’ex assessore abbia accettato l’incarico, sapendo che gravava su di lui questa pesante imputazione, tenendo il segreto. L’ha mantenuto anche con Del Ghingaro? O Del Ghingaro sapeva? E se sapeva, lo ha taciuto anche alla sua maggioranza? La gestione della cosa pubblica richiede un di più di trasparenza, proprio perché chi ha incarichi pubblici gestisce beni e diritti che non sono suoi, ma dei cittadini”.

“Non sappiamo se è quello che è successo a Pesci – proseguono i due esponenti dem – ma a volte capita di vedere persone che hanno incarichi pubblici che si comportano come se fossero al di sopra della legge, che pensano di poter fare quello che vogliono, violando leggi, Statuti, Regolamenti. E’ bene invece ricordare a tutti che chi ha incarichi pubblici ha il dovere di dare l’esempio, di essere un punto di riferimento anche morale, e quindi deve essere il primo a rispettare le norme. A Viareggio, in particolare, questa buona abitudine è stata spesso trascurata, e va invece recuperata”.
Toni ancora più duri dal centrodestra. “Non ci bastava la dichiarazione di dissesto, l’indagine del Mef e l’annullamento delle elezioni da parte del Tar Toscana – dice Massimiliano Baldini del Movimento per i cittadini – dovevamo andarci a cercare, “fuori peraltro e non nostre”, anche le contestazioni di bancarotta fraudolenta, di false scritture contabili, di ricorso abusivo al credito e di bancarotta semplice. Il Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago Puccini è sconcertato di quanto appreso questa mattina dalla stampa. Le notizie giudiziarie che sopraggiungono dal tribunale di Firenze e che riguardano l’ex assessore all’ambiente della giunta Del Ghingaro, Alessandro Pesci, sono estremamente gravi non solo per la tipologia dei reati contestati in sé, ma altresì perché la vicenda riguarda una società con una forte partecipazione azionaria di Anci Toscana del quale organismo lo stesso ex assessore, voluto da Giorgio Del Ghingaro a Viareggio, si legge essere stato segretario generale (oltre che vicepresidente della Quadrifoglio, azienda dei rifiuti di Firenze). Ed anche sotto il profilo politico la ricaduta sulla scelta di portare Alessandro Pesci da Fiesole a Viareggio è inevitabile”. “Intanto – dice Baldini –  pregiudizialmente, c’è da chiedersi se Del Ghingaro era a conoscenza dei fatti quando ha nominato Pesci assessore della sua giunta? Sarebbe davvero grave se lo fosse stato, ma avrebbe ugualmente sbagliato, visto che si tratta di incarichi pubblici, a non chiedere notizia di eventuali carichi pendenti o di condanne passate in giudicato prima di nominarlo. E, visto che ha sempre parlato e raccontato ai viareggini ed ai torrelaghesi della competenza, della preparazione e della sobrietà della sua squadra, “il granchio stavolta è un favollo gigante”. Del resto, il rapporto forte con Anci Toscana, attraverso la nomina ad assessore proprio di Alessandro Pesci, fu più volte sbandierato come un punto di forza della sua giunta. Anzi, vi è da dire che nel corso dei tredici mesi in cui l’ex sindaco di Capannori è stato in carica a Viareggio, si è vista e si è toccata con mano l’importanza ed il peso che aveva per l’amministrazione l’assessore Pesci, anche sotto il profilo degli equilibri politici. Tanto è vero che fu altresì nominato quale delegato del sindaco ai rapporti con la conferenza dei capigruppo, provando anche a ricucire i rapporti con i pezzi di maggioranza che, via via, Del Ghingaro perdeva. Ma – lo ricorderanno tutti – la diplomazia non era il suo forte come ben sanno Stafano Pasquinucci e la stessa Anna Maria Pacilio. Come è ben noto, il nostro giudizio sull’amministrazione Del Ghingaro è fortemente negativo ma, alla bocciatura degli atti assunti in giunta ed in Consiglio si aggiunge, per motivi diversi e oggi ancor di più, la bocciatura degli assessori”.
Anche Santini (FI) interviene sul tema: “L’ex sindaco Del Ghingaro – dice – sapeva che il suo assessore Pesci aveva un processo in corso a Firenze, quello in cui ieri ha patteggiato la condanna a 1 anno e 6 mesi? E se lo sapeva, perché non si è sentito in dovere almeno di farlo presente, quando ha nominato Pesci in giunta? Qui la bancarotta fraudolenta non è di un’azienda privata ma di una società partecipata al 50% da enti pubblici (Anci Toscana e Uncem) e guidata, all’epoca dei fatti, non da un privato “qualsiasi” ma dal segretario generale della stessa Anci Toscana (Pesci) che, secondo il Pm, avrebbe commesso vari reati per favorire il suo ente a danno dei creditori. Per questo ora voglio vedere tutte le carte che, durante l’amministrazione Del Ghingaro, hanno legato Viareggio ad Anci”. “Già mi aveva convinto poco – prosegue – che, nonostante il dissesto, si scegliesse di conferire ad Anci la formazione del personale ex Patrimonio (già formato da 10 anni di esperienza) destinato alla nuova I Care Srl pagando più di 90mila euro ad Anci Innovazione, come da brochure indicata nel piano industriale, quando lo stesso impegno, per gli addetti ai tributi, poteva essere assolto gratuitamente attraverso Anutel, l’Associazione nazionale uffici tributi enti locali. Ora leggo della condanna dell’ex assessore Pesci. E’ necessario e doveroso, quindi, che tutti i rapporti intercorsi negli ultimi 13 mesi fra Anci, il nostro Comune, I Care Srl e Asp Viareggio vengano chiariti. Anche perché, attualmente, il consulente Anci Cesare Cava sta gestendo il personale dell’ufficio tributi ex Patrimonio: va chiarito come sia pagato, se direttamente da I Care Srl o attraverso l’aggio sui tributi riscossi che il Comune di Viareggio versa ad Anci e soprattutto se questa gestione non si risolva, concretamente, in una esternalizzazione del servizio ad Anci avvenuta senza gara”. “Per questo – chiude Santiini –  ho presentato al commissario prefettizio, Fabrizio Stelo, una richiesta di accesso agli atti per avere copia della manifestazione d’interesse fatta da Anci al Comune per l’affidamento della formazione al personale ex Patrimonio, copia dell’eventuale sottoscrizione di quote Anci da parte del Comune di Viareggio e copia di ogni altro documento di rilevanza pubblica riferibile a contatti fra amministratori, consiglieri e dirigenti di Viareggio, la partecipata I Care Srl/Asp e Anci, intercorsi nell’ultimo anno. Al commissario Stelo chiedo inoltre di avviare ulteriori e autonome verifiche sulla questione, nel naturale rispetto delle priorità da lui già stabilite, per giungere a un chiarimento rapido e completo”.
Non si fa attendere neanche la posizione di Pacchini e Trinchese della Lega Nord: “La condanna dell’assessore Pesci – dicono – segna anche la fine politica della compagine di Del Ghingaro. Volendo esimerci da valutazioni di carattere giudiziario, il fatto che l ex assessore sia rimasto coinvolto in una situazione penalmente rilevante dai gravi connotati in ambito di pubblica gestione amministrativa, conferma come l’ex giunta Del Ghingaro abbia dimostrato l’assoluta infondatezza di ogni sua proposta politica tesa al miglioramento della città. Pesci ha rappresentato l’immobilismo e la non comprensione delle reali esigenze di Viareggio. Si è cominciato con le richieste mai concretizzate dei comitati ambientalisti trasversali cittadini portate anche avanti dai vari e altrettanto trasversali gruppi consiliari, in tema di impianti di telefonia mobile e dei piani che, per la salvaguardia della salute dei cittadini, ne devono regolamentare l’istallazione. Poi il il gravissimo e imprevedibile “atto d’indirizzo” sul forno crematorio a Torre del Lago “pensato” forse, per impiegare un’inutile e ormai obsoleta opera di ampliamento del cimitero, Pesci ha preferito non prendersi la responsabilità di fare ciò che era dovuto. Si è continuato poi con la mancata pedonalizzazione di via Verdi, votata all’unanimità dal consiglio ma poi non piaciuta all’assessore che ha preferito precludere alla città un fattore di sviluppo piuttosto che fare un piano di mobilità la cui proposta era partita proprio dalla Lega. Sulla questione gestione rifiuti e sull indicazione di Anci riscossione come ente surrogatore del lavoro della viareggio patrimonio la distanza di tali indicazioni al miglioramento della funzionalità del servizio è abissale, come riscontrato dagli operatori dei servizi connessi. Infine la brillante idea di trasferimento dell’archivio dell’edilizia privata a Firenze che sta comportando il totale blocco dell attività legata all’ufficio, con gravi ripercussioni sia sui professionisti che suo cittadini. Insomma, nel complesso, non serviva una condanna, per dire che Pesci per Viiareggio non è stato un buon assessore”.