Renzi al Caffè, balneari costretti a spostare il presidio

Il presidio dei balneari alla Versiliana per l’incontro al Caffè con il premier Matteo Renzi? Non s’ha da fare. Si è creata una vera e propria telenovela sul luogo dove far sostare i rappresentanti dei balneari che hanno organizzato l’iniziativa per sensibilizzare il presidente del consiglio alle problematiche della direttiva Bolkestein ma negli ultimi giorni sono state cambiate più volte le sedi indicate per il presidio tanto che a due giorni dall’incontro non si è ancora giunti ad una soluzione. A protestare è l’ex assessore provinciale Emiliano Favilla, in qualità di presidente del comitato dei balneari Salvataggio imprese e turismo italiano.
“Il commissario di Forte dei Marmi Enrico Parrini persona gentile e di buone maniere, ci fa sapere che dalle superiori sedi, quindi direttamente da Roma la cosa non è gradita per cui il presidio non è possibile nemmeno davanti al cancello esterno della Versiliana e ci propone un luogo, dove effettuare il presidio, distante dalla Versiliana. Questa proposta non l’abbiamo ritenuta accettabile perché se presidio ci deve essere non può essere relegato in una zona fuori dal contesto”.
“Dopo ore di paziente riflessione e confronto – aggiunge Favilla -, nella sede del commissariato di Forte dei Marmi, arriviamo a ipotizzare che il presidio si facesse, non davanti ai cancelli del parco come avremmo voluto, ma in una stradina che dal lungomare porta alla Versiliana. Noi del Comitato lo riteniamo un compromesso possibile, quindi, formalizziamo la comunicazione alla Questura con quel presupposto. La cosa sembrava fatta, ci preannunciano delle prescrizioni che non vogliono vedere megafoni, tamburi e trombe. Noi accettiamo anche quelle prescrizioni, precisando ancora una volta che non si tratta di una manifestazione di protesta vera e propria, ma solo di un’iniziativa che abbia visibilità per ricordare al Primo Ministro Renzi che esiste un problema che il Governo Italiano deve risolvere, così come hanno fatto altri paesi europei, per salvare le 30.000 piccole imprese balneari familiari dalle aste della Bolkestein. Oggi a maggior ragione visto che anche la temuta sentenza della Corte di Giustizia Europea, in sostanza da mandato al governo Italiano per trovare soluzioni che possono evitare le famigerate aste della Bolkestein. Peraltro è noto che i balneari sono una categoria di moderati, anche troppo pazienti nei confronti di governi, presenti e passati, che nonostante gli annunci propagandistici, non hanno mai concretamente affrontato la questione per salvare un settore, come quello del turismo balneare e tutto l’indotto, che è strategico per l’economia e l’occupazione del nostro paese”. Ma non è finita qui l’odissea. “Il giorno dopo 18 agosto – prosegue Favilla -, colpo di scena, dopo numerose telefonate da parte del commissariato e dal comando dei carabinieri, dove sembrava che la cosa fosse passata, il paziente commissario di Forte dei Marmi, mi annuncia che l’ipotesi del presidio nella stradina che porta alla Versiliana, non viene accettato dalle superiori sedi e quindi mi invita ad un sopralluogo alla Versiliana stessa per vedere se potevamo accettare un posto diverso e precisamente dietro una palizzata della pinetina che si affaccia sulla strada della Versiliana. Vado all’appuntamento fissato per le 17,30 davanti alla Versiliana e dopo aver visionato la nuova ubicazione, anche per togliere dall’imbarazzo il Commissario, accetto la nuova proposta. Dopo un paio di ore altro colpo di scena, il commissario m’informa, con un rinnovato imbarazzo, che anche quella soluzione non trova consensi nelle superiori sedi: il Presidente Renzi non deve avere il minimo disturbo, quindi, tutto ancora in alto mare in attesa di ulteriori comunicazioni”. Per discutere della situazione il comitato ha convocato una riunione per stasera alle 21 al bagno Imperiale di Lido di Camaiore.