Sicurezza a Viareggio, Granaiola ‘chiama’ Gabrielli

31 agosto 2016 | 14:57
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Sicurezza a Viareggio, Granaiola ‘chiama’ Gabrielli

Il problema della sicurezza a Viareggio è al centro del dibattito politico. E sul tema, dopo gli episodi degli ultimi giorni, interviene anche la senatrice Manuela Granaiola del Pd che annuncia d’aver richiesto “un incontro urgente con il prefetto Gabrielli, attuale capo della polizia – si legge nel post della parlamentare su Facebook – per sottoporre alla sua attenzione la situazione dell’ordine pubblico in Versilia ed in particolare a Viareggio con la conseguente necessita almeno di un adeguamento dell’organico. Auspico che tale incontro (del quale ho dato comunicazione anche in prefettura) sia sollecitato e promosso anche dallo stesso prefetto”.

“Io sono semplicemente una senatrice – sottolinea Granaiola -, non ho poteri amministrativi e tanto meno di gestione dell’ordine pubblico; quello che posso fare è avanzare proposte e tener desta l’attenzione delle istituzioni su questi temi. L’ho fatto e continuerò a farlo fino alla noia anche se fino ad oggi i risultati sono stati modesti. Ho inviato documentate segnalazioni al ministero e ai funzionari ministeriali; ho fatto un pressing esasperante al Prefetto e responsabili delle forze dell’ordine. Con rammarico e preoccupazione prendo atto che le risposte sono state insufficienti ed inadeguate: è evidente che si sta assistendo ad una sostanziale sottovalutazione istituzionale (e a più livelli) di ciò che sta avvenendo a Viareggio da mesi e mesi. E’ anche chiaro che senza una sostanziale unità di vedute e d’intenti si potrà fare sempre troppo poco. Bisogna assolutamente – avverte però la senatrice – evitare che la questione “sicurezza” si trasformi in una ennesima bega politica affrontandola invece per quello che realmente è. Molti sono i fattori che hanno generato questa situazione: una non adeguata gestione del drammatico ed estesissimo fenomeno dell’emigrazione (tema complesso e difficili che investe tutto l’occidente); una non adeguata vigilanza sulle origini e sul controllo di tutta la filiera che sta a monte del commercio illegale e del ben più grave controllo dello spaccio che rimane saldamente nelle mani della delinquenza organizzata che opera a livello locale e nazionale; una non adeguata presenza (in termini di organico) delle forze dell’ordine, una carenza che le obbliga a lavorare sempre oltre il limite delle loro possibilità. Altro ed ultimo fattore, ma non per importanza, è sicuramente la grave crisi che da anni attanaglia la città; anni di crisi che hanno favorito l’estendersi del degrado, dell’emarginazione e che hanno reso sempre più complicato presidiare adeguatamente spazi e luoghi della città. Crisi finanziaria, sociale ed economica per uscire dalla quale occorrerebbe assolutamente quella stabilità amministrativa oggi negata dagli eventi che tutti conosciamo”.