A Seravezza una giornata di studi sui geositi dell’Alta Versilia

Sulle orme di Cosimo I de’ Medici lungo i percorsi dell’argento e del marmo, del piombo e dei rari minerali che ancora si celano nelle antiche miniere dell’Alta Versilia. Si chiama Trekking del Granduca ed è un’idea presentata in anteprima sabato scorso nella giornata di studi I geositi minerari dell’Alta Versilia: passato, presente e futuro svoltasi alle Scuderie Granducali di Seravezza. Non solo un incontro fra studiosi, ma un’occasione per riflettere sulle potenzialità turistico-culturali del nostro territorio, soprattutto dei molti luoghi di interesse geologico, oggi abbandonati o dimenticati, che conservano un rilevante valore naturalistico, testimoniano la storia della Terra e l’intraprendenza dell’uomo nella ricerca e nella lavorazione dei minerali.
Alla giornata di studi hanno partecipato fra gli altri i sindaci di Seravezza Riccardo Tarabella e di Stazzema Maurizio Verona, l’assessore all’ambiente del Comune di Pietrasanta Simone Tartarini, il membro della giunta esecutiva del Parco regionale delle Alpi Apuane Marco Bertolini ed esponenti di varie associazioni che operano in ambito storico ed ambientale in Versilia, tra i quali Luigi Santini dell’Istituto Storico Lucchese e Giovanni Guidi del Cai di Pietrasanta. Gli esperti che hanno portato i loro contributi: Andrea Dini dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse (Cnr) di Pisa, Cristian Biagioni e Simone Vezzoni del Dipartimento di scienze della terra dell’Università di Pisa, Sergio Mancini del Gruppo mineralogico paleontologico versiliese, Giovanni Santomaso direttore delle aree minerarie ex Edem e Debora Brocchini del Parco archeominerario di San Silvestro di Campiglia Marittima.
Partendo dall’assunto che la Versilia Storica, dal punto di vista geologico, ha un profilo territoriale univoco, gli organizzatori hanno auspicato unità d’intenti e collaborazione tra Comuni ed altri enti locali per promuovere iniziative di recupero e valorizzazione dell’enorme patrimonio geominerario versiliese. Con progetti come il Trekking del Granduca, appunto, che propone escursioni a piedi o in mountain bike lungo i sentieri che lo stesso Cosimo I utilizzava facendo visita alle miniere e alle cave fiorentine in Versilia: una direttrice dell’argento, del piombo e dello zinco che potrebbe interessare ad esempio i giacimenti del Bottino presso Gallena e dell’Argentiera a Sant’Anna; una verso le miniere di barite, pirite e ossidi di ferro del Pollone a Valdicastello, del Monte Arsiccio presso La Culla, del Canale della Radice alle Mulina o alla Buca della Vena sopra Cardoso. Per non dire dei possibili sviluppi includendo nel circuito i siti minerari di Levigliani e di Valdicastello, già in parte valorizzati o in fase di valorizzazione, o riscoprendo gli opifici in abbandono lungo la valle del Vezza, tutti ben collegabili sfruttando la rete esistente dei sentieri Cai e in parte del circuito Sav(Sentiero Alta Versilia).
Nel corso dell’evento si è parlato anche di forme virtuose di collaborazione tra geoparchi e centri di ricerca, che tra l’altro possono facilitare l‘accesso a finanziamenti pubblici, della valorizzazione degli archivi cartografici dell’ex Edem di Valdicastello e dell’impianto di flottazione del Rezzaio, sempre a Valdicastello (“Un’occasione archeo-industriale mineraria da non perdere”), dell’importanza di approfondire la conoscenza dei luoghi – quella scientifica ma anche quella pratica, fatta di visite e di frequentazioni anche di tipo turistico – per poterli meglio gestire e preservare. Alcuni dati hanno fatto emergere inoltre l’estrema ricchezza geologica del nostro territorio, nel quale dagli anni Novanta ad oggi – cioè dopo la fine di ogni attività mineraria – sono stati scoperti ben 28 nuovi minerali, la metà dei quali ancor oggi esclusivi di questa zona. Due di questi – ed è la simpatica curiosità che ha caratterizzato la giornata – portano il nome del versiliese Marco Baldi, memoria storica delle miniere locali e gran “cacciatore” di minerali: la marcobaldiite e l’arsenmarcobaldiite. Presente alle Scuderie Granducali, Baldi ha ricevuto in dono, in segno di tributo e di riconoscenza, un piccolo esemplare di quest’ultima.
La giornata di studi si è chiusa con una tavola rotonda nella quale si è parlato fra l’altro del problema del tallio nelle acque potabili e della presenza delle cave di marmo all’interno del Parco delle Apuane. Vivaci gli interventi e gli scambi d’opinione fra cittadini, esperti ed autorità presenti.