Camaiore, nomine alla Pluriservizi nel mirino

24 settembre 2016 | 15:28
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Camaiore, nomine alla Pluriservizi nel mirino

“Le nomine effettuate dal sindaco Alessandro Del Dotto alla Pluriservizi, l’azienda partecipata dal Comune di Camaiore, sono l’ennesimo esempio di una arroganza amministrativa che sembra non avere limiti, a partire dalla conferma dell’incarico di presidente a Vincenzo Rosi: quest’ultimo, essendo pensionato, rientra nel decreto legge Madia che stabilisce il divieto di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza”. Passa all’attacco della giunta di Camaiore l’associazione La Rondine.

“Ci troviamo quindi – si legge in una nota – con un presidente, parente tra le altre cose di un assessore, che non può prendere deleghe. Una vera contraddizione, che sicuramente non semplificherà il lavoro della società. La situazione non migliora se prendiamo in esame i consiglieri: Beatrice Pieraccini, avvocato e socia di un noto professionista, incaricato dalla società partecipata di gestire la transazione con il Comune votata poco tempo fa in Consiglio Comunale, insieme ad altri numerosi incarichi assegnati dalla stessa società”. L’associazione La Rondine mette nel mirino anche la scelta di “Monia Matteucci, socia nello studio di Riccardo Bonuccelli, consigliere comunale di opposizione – si legge nella stessa nota – e presidente della sesta commissione consiliare, che ha compiti di vigilanza e controllo su istituzioni, enti e anche sulla Pluriservizi stessa. Non vogliamo entrare nel merito delle professionalità delle persone scelte, ma da questo quadro emergono legami e relazioni come minimo discutibili. Nomine che fanno pensare a una lottizzazione del potere e non certo a una gestione trasparente e corretta del bene pubblico. Il tutto a pochi mesi dalle elezioni amministrative. E il sindaco Del Dotto ha la presunzione di far accettare tutto questo ai propri cittadini, sottovalutandoli e sminuendoli: pensa forse che i camaioresi non si accorgano di questa spartizione di poteri, di questo intreccio di incarichi incompatibili o quanto meno inopportuni?”.