Regione, Viareggio inserita fra le aree di crisi non complessa

Approvato dalla giunta regionale l’elenco dei territori che entrano a far parte delle aree di crisi ‘non complessa’. Lo stabilisce una delibera presentata dall’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo. Il ministero dello sviluppo economico ha emanato, lo scorso 4 ottobre, un decreto che ha avviato la procedura per l’individuazione a livello nazionale delle aree di crisi ‘non complessa’. Il decreto individua per ogni regione un elenco di Sll (Sistemi locali del lavoro) candidabili, sulla base di una serie di regole e di criteri, che per la Toscana comprendono territori con una popolazione complessiva di 1.288.179 abitanti, pari al 34,5 per ento di quella complessiva (dati al dicembre 12/2014). Tuttavia, sempre il decreto stabilisce che la Toscana può selezionare Sll che complessivamente comprendano una popolazione pari a 747.035 unità (il 20 per cento del totale) con una tolleranza dell’1 per cento.
Fra questi c’è l’Sll Viareggio che oltre Viareggio comprende i comuni di Camaiore e Massarosa.
Le imprese che si trovano nei territori individuati potranno accedere alle agevolazioni statali previste dalla legge 181/1989, ovvero le stesse (contributi a fondo perduto abbinati a finanziamenti agevolati) a favore delle aree di crisi complessa, con la differenza che per quelle ‘non complesse’ la riserva di fondi vale a livello nazionale, non operando una regionalizzazione delle risorse. A livello regionale, inoltre, le imprese potranno accedere a specifiche premialità o riserve di fondi nei bandi a sostegno delle imprese toscane.
“Si tratta – ha spiegato l’assessore Ciuoffo – di aree che sono coerenti con specifiche politiche di intervento regionali delineate dal Prs 2016-2020, quali per esempio, la contiguità con le aree di crisi complessa di Livorno e Piombino. Inoltre sono state tenute in conto alcune criticità occupazionali derivanti da crisi aziendali seguite dalla Regione stessa. L’obiettivo di questa ricognizione è dare, alle attività economiche che vi operano, la possibilità di accedere ad agevolazioni statali in grado di rafforzare il tessuto produttivo ed il livello occupazionale. Ed inoltre di poter beneficiare di premialità o riserve di fondi in bandi regionali. Vorrei infine – ha concluso – ricordare che molti dei Sll selezionati ricomprendono al loro interno situazioni di crisi importanti caratterizzati da perdite occupazionali rilevanti”.