A Palazzo Mediceo di Seravezza la retrospettiva su Guido Cagetti

Memoria d’arte. Il simbolo e il messaggio è il titolo della retrospettiva che palazzo mediceo di Seravezza dedica dal 29 ottobre all’8 gennaio all’artista versiliese Guido Cagetti. Cento opere selezionate fra le millecinquecento inaspettatamente ritrovate dopo la sua scomparsa, frutto dell’appassionata e prorompente dedizione alla pittura di un uomo che ha sempre dipinto per sé stesso e per gli amici più cari. Curata dal giornalista e critico d’arte Lodovico Gierut e dalla figlia dell’artista, Michela, la mostra ha il merito di far conoscere, per la prima volta in maniera organica e così ampia, il percorso artistico di Guido Cagetti, che fu allievo di Arturo Dazzi e di Carlo Carrà e uno dei più giovani ed entusiasti frequentatori del cenacolo del Quarto Platano e della Marguttiana di Forte dei Marmi. Inaugurazione sabato 29 ottobre alle 17,30 a Palazzo Mediceo.
Nelle sale di palazzo mediceo, patrimonio mondiale Unesco, le cento opere selezionate saranno suddivise in nove distinte tematiche: Autoritratto, Il lavoro, Donne, Sacrificio 1944, Il Cristo, Natura morta, Animali, Sul territorio, Inchiostri e chine, quest’ultima dedicata al corpus di opere grafiche. Da sottolineare il significato morale e civile, oltre che artistico, del ciclo dedicato alle vittime di Sant’Anna di Stazzema del 1944, che meriterebbe da solo di essere valorizzato con un’esposizione a tema..
Nelle opere spicca la scelta cromatica che Cagetti abbina alle famose figure di donne forti dal timbro apuano, eredi degli antichi Liguri-Apuani, il popolo delle Statue Stele, ai cavatori, ai contadini, ai pescatori e ad altre figure del mondo del lavoro. Affascinano i rossi d’amore e di sacrificio, i gialli-luce della preghiera genuina, i blu della serenità, i verdi della natura di un territorio olivato, marino e montuoso quale quello della Versilia.
Il sensazionale ritrovamento dopo la scomparsa dell’artista di ben millecinquecento opere nel garage della sua abitazione viareggina, ha molto colpito parenti e amici di Cagetti che, pur consapevoli della qualità e del significato della sua pittura, non erano del tutto a conoscenza dell’imponente mole della sua produzione, anche per il fatto che il pittore era restio a mettersi in luce, tranne che nell’ambito di una ristretta e qualificata cerchia di esperti.
La mostra di Seravezza sarà affiancata da una sezione dal titolo Guidone illumina Querceta allestita nel palazzo Civico di piazza Matteotti a Querceta, luogo natio e caro all’artista, che aprirà i battenti in anteprima con una piccola cerimonia giovedì 27 ottobre alle 17,30 e che si potrà visitare fino all’8 gennaio 2017.
Memoria d’arte. Il simbolo e il messaggio è patrocinata, tra gli altri, da Comune di Seravezza, Fondazione Terre Medicee e Comitato Archivio artistico-documentario Gierut.