Del Ghingaro torna sindaco di Viareggio

21 novembre 2016 | 10:50
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Del Ghingaro torna sindaco di Viareggio

Giorgio Del Ghingaro è di nuovo sindaco di Viareggio. E’ arrivata questa mattina via Pec la sentenza del Consiglio di Stato che ribalta l’esito della sentenza del Tar e sostanzialmente riporta in carica il primo cittadino risultato vincitore del ballottaggio del luglio 2015. Sindaco che laconico commenta, su Facebook: “Dove eravamo rimasti…”.

Fra i primi a dare la notizia l’ex vicesindaco (probabilmente presto di nuovo in carica) Rossella Martina.
Il commento ufficiale del sindaco, invece, arriva solo in serata e attraverso le telecamere di Noi Tv: “Sono orgogliosamente sindaco di Viareggio – ha detto – Oggi ho pensato che giustizia è stata fatta, che la legalità si sovrappone alla giustizia e che Viareggio può continuare a sperare con un sindaco legittimato e con tanta gente piene di passione che in queste ore lo ha manifestato in maniera commovente. Viareggio è un Comune che ha tanta voglia di ripartire”. “La prima telefonata – racconta – l’ho fatta alla mia compagna come è ovvio che sia, questi mesi non sono stati facili e il suo aiuto è stato fondamentale. Io sono ottimista di natura e scaramantico. Quando sono andato all’udienza del Consiglio di Stato dentro di me sono uscito convinto che ce l’avremmo fatta e così fortunatamente è stato”. Già chiare le priorità: “Per prima cosa – dice Del Ghingaro – parlerò con il commissario per capire a che punto è con le tantissime tematiche aperte e ripartiremo di lì. Considero quello che è avvenuto un intermezzo, mi sono sempre sentito il sindaco e continuerò ad esserlo. Questo intermezzo non ha fatto bene alla città, ma bisogna avere speranza ed essere ottimisti”. “La giunta? – spiega ancora il primo cittadino – Sarà azzerata come è ovvio che sia. E’ passato troppo tempo e sono passate troppe cose, nei prossimi giorni farò una nuova squadra di governo della città”. Infine il rapporto con il Pd e il ventilato ingresso in maggioranza: “Questo – commenta – va chiesto al Pd e non a me. Qualora forze politiche volessero parlare con noi e condividere obiettivi non deve far altro che bussare alla nostra porta. Non ho mai chiuso la porta a nessun partito, a nessuna associazione, a nessun singolo. A Viareggio c’è bisogno di tirare dentro più gente possibile per ridare dignità alla città”.
Per il ricorrente, Massimiliano Baldini, del Movimento dei Cittadini, una piena sconfitta: “Sinceramente – commenta – mai mi sarei aspettato di leggere la sentenza che oggi è stata emessa dal Consiglio di Stato. Una sentenza totalmente antitetica a quella del Tar Toscana pressochè su tutti i punti fondamentali in discussione ed oggetto del processo. Nessuna delle motivazioni espresse – su nessun punto del contendere – dalla Sezione 3 per riformare la sentenza di primo grado è a mio avviso condivisibile ed anzi, molto spesso, se non sempre, ictu oculi palesemente contraddittoria ed infondata, a cominciare dall’ammissibilità della costituzione in giudizio del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, fatto davvero discutibile, come da più parti ed a più riprese sottolineato, non solo giuridicamente ma anche e specialmente politicamente”. “Ma, quello che mi meraviglia di più – prosegue Baldini – è come il Consiglio di Stato possa aver ritenuto ininfluente sulla regolarità del voto la mancanza di 675 schede elettorali vidimate e non utilizzate. Un fatto gravissimo che il Tar Toscana aveva giustamente posto a fondamento dell’annullamento dell’intero procedimento elettorale. Se alle elezioni – come parrebbe affermare il Consiglio di Stato – quando si verificano i voti si può anche non rinvenire 675 schede e va tutto bene lo stesso malgrado la differenza fra coloro che avevano diritto ad andare al ballottaggio è di soli 27 voti, allora viene da pensare che la certezza del diritto nei procedimenti elettorali sia lasciata alla mercè dell’opinione di ognuno e non al rigido rispetto delle regole. Questa sentenza vanifica, con superficialità, la nostra battaglia di legalità. Una battaglia di cui Viareggio aveva bisogno, ha bisogno e continua ad avere bisogno perché senza il rispetto della legalità non vi può essere alcuna rinascita della città né, tantomeno, uscita dal grave dissesto in cui versa il Comune.
“Tuttavia – conclude Baldini – malgrado l’amarezza di ognuno di noi circa l’esito di questa vicenda che non passerà certamente inosservata, la nostra volontà di portare avanti i nostri principi in cui fermamente crediamo non si indebolisce ma, anzi, al contrario si rafforza perchè quella di oggi è solo una tappa di una storia più grande ed importante. Viareggio e Torre del Lago hanno bisogno di legalità ma questo bisogno è di tutto il paese ed i cittadini, gli italiani che ho visto in Piazza Santa Croce a Firenze solo qualche giorno fa, chiedono a gran voce un cambiamento, un cambiamento radicale che possa ridare loro quella fiducia che da tempo hanno perduto. Per questi motivi, nel ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicino, a cominciare dalle liste civiche e dai partiti del centrodestra che mi hanno sostenuto e che mi sostengono, dai tanti cittadini che mi hanno manifestato vicinanza e solidarietà a prescindere dalla loro ideologia politica e dal quel leone indomito che si è dimostrato l’avvocato Carlo Andrea Gemignani senza il quale non saremmo giunti fin qua, già da domani al Gran Caffè Margherita, già in vista dell’ormai prossimo referendum costituzionale, riprenderemo la nostra battaglia politica nel nome delle nostre idee e delle nostre convinzioni”. “Infine – conclude – tornando al piano amministrativo locale, come è ben noto e come ho espresso più volte nel corso di questo anno e mezzo, nutro seri, serissimi, dubbi sulla capacità della reinsediata amministrazione di poter far fronte ai problemi in cui versa Viareggio e Torre del Lago Puccini, tanto più in un quadro elettorale dove la legittimazione è oggetto di valutazioni e sentenze così radicalmente diverse e difformi. Questo però non significa che non mi auguri che la nostra città possa, al contrario, rapidamente riprendersi. Noi faremo sicuramente la nostra parte, a cominciare dal rispetto della legalità che ovviamente, malgrado tutto, oggi impone il rispetto della sentenza ed un augurio istituzionale di buon lavoro al sindaco Giorgio del Ghingaro”.

Gli scenari dopo la sentenza
Al di là delle prese di posizione la decisione del Consiglio di Stato è immediatamente esecutiva, e avvia tutte le procedure per il ritorno di Giorgio Del Ghingaro alla guida del Comune di Viareggio. Servirà, ovviamente, la comunicazione della Prefettura che reinsedierà a piazza Nieri e Paolini il sindaco eletto dai cittadini, secondo quanto stabilito anche dalla sentenza. Ma è una decisione destinata a pesare anche sugli equilibri politici generali in vista delle prossime elezioni amministrative. A questo punto, infatti, Del Ghingaro esce dalla rosa dei papabili nomi per le comunali di Lucca (anche se non ne esce Buonvento) mentre il suo movimento politico culturale avrà un trampolino rilevante come la guida del secondo Comune più importante della Provincia.

Le motivazioni del Consiglio di Stato
Rispetto “della volontà dell’elettore e dell’attribuzione, fin tanto che si possa, di significato alla consultazione elettorale, pertanto le regole formali contenute nella normativa e nelle istruzioni ministeriali sono strumentali e la loro violazione è significativa soltanto se dimostra una sostanziale inattendibilità del risultato finale”. E’ per questo motivo sostanziale, partendo dalla regola fondamentale nella materia elettorale, che il Consiglio di Stato (sezione III), ha accolto, con la sentenza  4863/2016, l’appello presentato da vari consiglieri del Comune di Viareggio, con l’intervento in giudizio della Regione Toscana, contro la sentenza del Tar Toscana sezione II numero 1159/2016, che aveva annullato i risultati dell’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale di Viareggio del 2015.
Il Tar aveva motivato tale annullamento ad esito di un’istruttoria (cosiddetta “verificazione” effettuata su 11 sezioni ) che aveva evidenziato anomalie solo in due sezioni e precisamente: per la sezione 2 non corrispondenza tra il numero delle schede autenticate e la somma delle schede scrutinate e di quelle autenticate non utilizzate; per la sezione 28 non corrispondenza tra le schede scrutinate e il numero dei votanti. Anche se l’anomalia aveva riguardato solo due sezioni il Tar Toscana aveva annullato tutti i risultati elettorali.
Secondo il Consiglio di Stato, nel caso in esame non è stata ravvisata tale inattendibilità perché l’utilizzo in altre sezioni delle schede “scomparse” dalla sezione 2 è ragionevolmente smentito dalla circostanza che in nessuna delle 11 sezioni oggetto di verificazione è comparsa alcuna scheda autenticata o bollata che riportasse timbro o firma di uno scrutatore della sezione 2 e non risulta che in alcun verbale delle 62 sezioni elettorali siano state indicate anomalie. In sostanza non vi è prova delle gravi irregolarità che il Tar aveva affermato.
Nel rigettare il ricorso il Consiglio di Stato esclude, rispetto alla sentenza del Tar, le ipotesi di broglio per le irregolarità emerse nelle sezioni 2 e 28. “Il Tar – si legge nella sentenza – ha richiamato la giurisprudenza secondo la quale la non coincidenza tra il numero delle schede autenticate e la somma di quelle votate e autenticate non utilizzate comporta l’annullamento delle operazioni di voto, in ragione della possibilità che si sia verificata la pratica della cosiddetta scheda ballerina” perché “i connotati concreti della vicenda non rendono plausibile che sia verificata” tale ipotesi. Il Tar “nel valutare la gravità dell’irregolarità riscontrata – spiega la corte – sembra aver presupposto che le 675 schede “scomparse” possano essere state utilizzate nelle altre sezioni elettorali, precompilate per favorire qualche candidato; ma ciò è ragionevolmente smentito dalla circostanza che in nessuna delle undici sezioni oggetto di verificazione è comparsa alcuna scheda autenticata o bollata che riportasse timbro o firma di uno scrutatore appartenente alla sezione 2, e non risulta che in alcun verbale delle 62 sezioni elettorali siano state indicate anomalie nel bollo o nella firma di autentica. Al contrario, è proprio il numero elevato di schede autenticate e non votate “scomparse” nella sezione 2, a rendere assai più plausibile l’ipotesi alternativa, e cioè che vi sia stato un errore da parte della commissione elettorale nella utilizzazione della busta 3C e che dette schede siano semplicemente state inserite in un’altra busta, non sottoposta a verificazione”.
“Anche l’irregolarità riscontrata nella sezione 28 – conclude – non sembra poter invalidare il risultato elettorale, trattandosi della discordanza di un solo voto, in un contesto che non lascia altrimenti supporre l’irregolarità delle operazioni di voto. Infatti, non sembra sussistere quell’“incredibile balletto in ordine al numero dei votanti…” che il Tar ha stigmatizzato facendone discendere un giudizio di complessiva inattendibilità dello scrutinio, posto che, secondo quanto sottolineato dalla Regione e dagli appellanti principali, dal verbale della sezione si evince che il numero di voti validi per le liste è 506, cui si sommano 26 voti per il solo candidato alla carica di sindaco (e si giunge a 532), e 43 schede bianche o nulle, per un totale di 575 voti. Mentre, per quanto riguarda la differenza di una scheda rispetto al numero dei votanti registrati (576), non appare implausibile la spiegazione, seppur irrituale, dell’accaduto contenuta nella dichiarazione del presidente del seggio elettorale”.

Il commissario: “Buon lavoro a Del Ghingaro”
Il commissario prefettizio Fabrizio Stelo e i suoi due sub commissari, Patrizia
Vicari e Stefano Del Punta, che hanno guidato l’amministrazione comunale di Viareggio durante la vacatio conclusa di fatto oggi con la decisione del Consiglio di Stato in base alla quale Giorgio Del Ghingaro è tornato sulla poltrona di sindaco, hanno voluto salutare e ringraziare la città e chi ha collaborato con loro in Comune.
“Non ci vorrà una nomina del prefetto – dice Stelo – perché c’era stata una sospensiva, ma da oggi il sindaco Del Ghingaro torna in carica. Noi eravamo prontissimi a proseguire il nostro percorso per cercare di garantire una governabilità alla città. E’ stata una bella esperienza, abbiamo fatto delle cose, altre le avevamo iniziate e ci auguriamo che vengano portate a termine da chi ci sostituirà”. “L’amministrazione – ha proseguito il commissario – dovrà fare i conti sempre con il dissesto, poi gestire la situazione delle società partecipate, c’è il problema del porto da risolvere, come pure quello del mercato ittico”. “Viareggio – ha concluso – è una bella città, che merita una amministrazione duratura e un sindaco, il commissariamento deve essere una cosa provvisoria. Auguriamo buon lavoro a Del Ghingaro e alla giunta”.

I commenti sulla sentenza
Fra le prime a commentare la sentenza del Consiglio di Stato l’onorevole Raffaella Mariani: “Con il suo sindaco – dice – a Viareggio viene restituita la guida che la città si era democraticamente scelta. Voglio esprimere la mia soddisfazione per l’esito di una vicenda che è già costata troppo ai cittadini: finalmente si può guardare avanti”. “Con Del Ghingaro – proosegue – la città potrà riallacciare il filo del percorso virtuoso grazie al quale si erano mossi primi importanti passi per uscire dalla difficile situazione determinata dal dissesto e dai successivi commissariamenti. Ora è il momento di ripartire con il massimo impegno per il futuro di Viareggio: al sindaco e all’amministrazione i miei auguri di buon lavoro”.
“Viareggio ha finalmente di nuovo un sindaco, bene la sentenza del Consiglio di Stato”. Così il senatore Pd Andrea Marcucci commenta la decisione sul sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro. “Ora è necessario lavorare insieme – aggiunge il parlamentare – con senso di responsabilità per il bene della città”. Soddisfatta la senatrice del Pd, Manuela Granaiola, che non risparmia qualche stilettata al ricorrente: “Il Consiglio di Stato, con la sua sentenza, rimette le cose a posto e Del Ghingaro torna ad essere il legittimo sindaco di Viareggio. Ho letto un commento su facebook che dice: ‘E’ come aver rivinto le elezioni’ ed io aggiungo – scrive la senatrice – che per qualcuno altro è come averle ri-perse. Quanti danni alla città e quanti ritardi. Un grande rimpianto per il tempo perduto, per un progetto interrotto e che ora potrà ripartire, con un sindaco ulteriormente legittimato da una sentenza il cui esito positivo era atteso ed auspicato da tanti, tantissimi cittadini di Viareggio e non solo”.
Soddisfazione per il ritorno in carica del sindaco Del Ghingaro arriva anche dal segretario regionale del Pd della Toscana, Dario Parrini, da quello territoriale della Versilia Giuseppe Dati e da quello comunale di Viareggio Filippo Guidi, in merito all’annullamento della sentenza del Tar da parte del Consiglio di Stato sulle elezioni amministrative a Viareggio: “Apprezziamo – dicono – che il Consiglio di Stato abbia posto fine ad una fase di incertezza dannosa per una città che ha subito tre commissariamenti in poco più di quattro anni. E’ importante che fin dalle prossime ore Viareggio torni ad avere un governo operante a pieno titolo. Si apre da oggi una nuova fase amministrativa nella quale auspichiamo si possano avviare a soluzione i molti e non lievi problemi di Viareggio. Il Pd farà responsabilmente la propria parte. Al sindaco Del Ghingaro i migliori auguri di buon lavoro”. Sul caso Viareggio si è espresso anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Il segretario federale ha definito quanto accaduto “pazzesco”. “Questa – ha proseguito – non è democrazia: sono vicino ai viareggini e combatterò perché la loro splendida città torni ad essere libera”.
Per il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, “Finalmente a Viareggio ritorna una guida politica. Faccio il mio in bocca al lupo al sindaco Giorgio Del Ghingaro, che dopo questi mesi di gestione tecnica riprende un lavoro complesso”.
Soddisfazione anche dal presidente della Provincia, Luca Menesini: “Lo avevo detto in modo chiaro mesi fa – ha scritto – che la cosa migliore per Viareggio sarebbe stata che Giorgio Del Ghingaro tornasse sindaco, perché nell’anno di amministrazione aveva avviato un percorso di miglioramento della città, lavorando con passione. Oggi il Consiglio di Stato annulla la sentenza del Tar e restituisce a Viareggio un sindaco. Mi sembra una gran bella notizia, per Giorgio e per la città”.
Amareggiato Alessandro Santini, coordinatore comunale di Forza Italia: “La decisione del Consiglio di Stato – dice – ci lascia un forte senso di amarezza e di non compiuto. Il massimo organo amministrativo, così come il Tar Toscana prima di lui, ha fatto il suo lavoro e non è certo nostra intenzione giudicarne l’operato; ma questa deliberazione, totalmente opposta a quella dei giudici regionali, ci lascia profondamente disorientati. Si perdono centinaia di schede ma, alla fine, ci dicono che va tutto bene lo stesso: è la tutela e il rispetto verso di noi, cittadini ed elettori, che sentiamo vacillare”.
“A nome del coordinamento comunale di Forza Italia – prosegue Santini – ringrazio Massimiliano Baldini e l’avvocato Carlo Andrea Gemignani per essersi fatti carico di questa battaglia di legalità a nome della comunità viareggina e torrelaghese, mettendoci i loro soldi, il loro tempo e soprattutto la loro faccia, a differenza di qualcun altro. Un ringraziamento anche al commissario prefettizio Fabrizio Stelo e ai suoi collaboratori, che in questi mesi hanno guidato la città con serenità, consapevolezza e spirito di collaborazione. Sotto il profilo politico, già nell’ultimo direttivo avevamo avviato, seppur a livello “embrionale”, un confronto sugli scenari che ci avrebbe prospettato questa decisione del Consiglio di Stato. A breve li approfondiremo e definiremo, partendo da un punto fermo e sostanziale: Forza Italia era, è e resterà all’opposizione della giunta Del Ghingaro”. “Sono contento che Viareggio sia tornata ad avere un’amministrazione. Al di la del partito a cui appartiene Del Ghingaro. Sul piano politico siamo distanti anni luce, io sono di Forza Italia e lui del Partito Democratico, ma ritengo che la stabilità per Viareggio venga prima di tutte le divisioni e dei partiti. L’interesse della comunità viene prima di tutto”. E’ il commento di Massimo Mallegni, sindaco di Pietrasanta. “Con Viareggio era iniziato un percorso di collaborazione – prosegue – sono convinto che si possa continuare su quella strada”.
Per Giovanni Donzelli, capogruppo in Consiglio Regionale di Fratelli d’Italia “la sentenza del Consiglio di Stato che annulla le elezioni a Viareggio non fa chiarezza su quella che è la vera anomalia: che fine hanno fatto le 675 schede sparite, che potrebbero aver cambiato l’esito del voto? La città continuerà dunque ad essere amministrata da un sindaco illegittimo”. “Fin dall’inizio – prosegue Donzelli – abbiamo denunciato la vergogna delle schede elettorali sparite e non sarà certo questa sentenza a convincerci che sia giusto che Viareggio sia amministrata da un sindaco eletto senza alcuna trasparenza i cittadini hanno comunque chiaro che in questa vicenda c’è stata una manovra per sottrarre loro il diritto di esprimersi. Vogliamo sapere chi ha fatto sparire quelle schede e perché finché non ci verrà detto chi le ha fatte sparire e per quale motivo non potremo accettare Giorgio Del Ghingaro come sindaco”.
Per Matteo Garzella, presidente del consiglio comunale di Lucca “Finalmente Viareggio ritrova la sua guida. Sono veramente felice che Giorgio Del Ghingaro torni a fare il sindaco, così come gli elettori avevano decretato. Buon lavoro al sindaco e alla sua squadra”.
“Giunge così a conclusione – è il commento che arriva dalla Regione Toscana – una vicenda che ha visto protagonisti anche il presidente Enrico Rossi e l’amministrazione regionale, il cui intervento è stato ritenuto dal giudice ammissibile “non potendosi negare l’interesse (della Regione, ndr) a salvaguardare la continuità della collaborazione avviata dalla Regione con i rappresentanti del Comune di Viareggio democraticamente eletti”.