Anatomia patologica, organico al completo entro fine mese

“Ci rendiamo conto che centri di grandi dimensioni necessitano di un periodo di rodaggio iniziale e ci scusiamo con i pazienti se non siamo stati in grado fin dai primi passi di mantenere e migliorare i tempi di consegna dei referti, ma possiamo garantire che tutti gli atti e le procedure necessarie in grado di fornire un servizio di sempre maggiore qualità sono stati intrapresi e attuati”. Con queste parole il dottor Andrea Cavazzana e il dottor Roberto Diodati, rispettivamente responsabile dell’anatomia patologica e direttore del dipartimento patologia clinica dell’Asl Toscana nord ovest, rispondono alle problematiche sollevate da alcuni cittadini.
Infatti, da venerdì scorso la produzione di vetrini istologici è tornata al passo con le necessità ed è prevedibile che entro la fine del mese di gennaio anche l’arretrato sarà smaltito consentendo di riportare i tempi di attesa per un esame istologico entro i 15 giorni di calendario dagli attuali 30. Ciò nonostante, le reali urgenze segnalate dai clinici (il 20%) refertate a Carrara si attestano a 12 giorni di calendario, come peraltro documentabile dal sistema gestionale della stessa anatomia patologica. “La maggiore mole di lavoro – si spiega – ha conseguentemente portato alla necessità di un aumento di personale tecnico, le procedure per l’assunzione si sono concluse il 4 dicembre scorso e l’organico sarà completo entro il 31 dicembre. Inoltre, entro febbraio, entrerà in funzione anche il nuovo sistema gestionale dell’anatomia patologica della Asl nord ovest che permetterà ai medici prescrittori aziendali di vedere e stampare i referti dei loro pazienti direttamente senza dover aspettare il cartaceo. Questo intervento, già in fase avanzata di sviluppo, permetterà di accorciare ulteriormente i tempi di attesa per gli utenti”.
“E’ bene anche sottolineare – affermano Diodati e Cavazzana – che l’accorpamento dei laboratori di anatomia patologica non è dovuta a mere necessità economiche e di razionalizzazione delle risorse ma di precise scelte di qualità. In particolare, la qualità delle prestazioni sanitarie richiede non solo un’adeguata dotazione strumentale ma sopratutto un’adeguata specializzazione degli operatori, che non può essere realisticamente perseguita in strutture condannate ai piccoli numeri perché le abilità e le conoscenze del singolo operatore vengono alimentate e rafforzate da un’ampia casistica. La scelta di Carrara quale sede dell’anatomia patologica della parte nord, è giustificata dalla presenza di spazi sufficientemente grandi da ospitare l’accorpamento, dalla presenza di strumentazioni automatiche di laboratorio e di competenze professionali e strumentali che unite a quelle del Versilia hanno portato un valore aggiunto. Come ormai è sotto gli occhi di tutti, specialmente in campo medico, l’iperspecializzazione è garanzia per i pazienti in termini di appropriatezza terapeutica e successo di cura. Ciò accade nelle specializzazioni di tipo chirurgico, basti pensare alle branche iperspecializzate per i vari organi e patologie (breast units per la mammella, chirurgia esofagea, bariatrica, pancreatica etc), la stessa considerazione è valida per un settore diagnostico vitale come l’anatomia patologica”.