Terre medicee, va avanti lo scontro sul bando per ufficio stampa

18 dicembre 2016 | 14:46
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Terre medicee, va avanti lo scontro sul bando per ufficio stampa

Tiene ancora banco a Seravezza la questione del bando per l’ufficio stampa di Terre Medicee. Dopo il tentativo di chiarire da parte del sindaco, oggi prendono di mira Tarabella Riccardo Cavirani ed Elena Luisi di Idee in Comune ‎e Francesco Speroni della Lega Nord‎.

“C’è da rimanere sconcertati nel leggere quel che il primo cittadino afferma nella nervosa vulgata. È pleonastico, ma purtroppo necessario precisare che il centrodestra di Seravezza, in linea di principio, non ha niente in contrario con l’assunzione di un addetto stampa per la Fondazione Terre Medicee. Quello che contestiamo è il metodo. Un metodo che ha lasciato e lascia troppi coni d’ombra particolarmente odiosi che alimentano sospetti molto antipatici”.
“Lei sindaco – proseguono i consiglieri – disse che voleva circondarsi di persone fidate, e lo capiamo, ma il momento per scegliere le persone fidate era quando formava la sua lista elettorale con i candidati che, se eletti, si sarebbero seduti in consiglio ed in giunta. Non può scegliere ora le persone fidate e stipendiarle a carico della collettività e men che meno può sognarsi di farlo tramite un bando pubblico, che deve premiare la competenza, non la fiducia personale né tantomeno l’amicizia.Il capogruppo di Idee in Comune Riccardo Cavirani ha già ricordato della scarsa trasparenza con cui gestite i bilanci della Fondazione, non ci venga pertanto a raccontare che sul bando bastava chiedere. Le domande è almeno dallo scorso 15 agosto che ci sono: ma lei si è sempre guardato dal rispondere. Vuole davvero spazzare via ogni dubbio e rendere quel bando trasparente? Chieda al suo addetto stampa personale – che l’ha seguita durante la campagna elettorale e che da mesi, secondo una prassi davvero insolita e irrituale, sta scrivendo comunicati stampa per il Comune e la Fondazione a titolo gratuito – di fare un passo indietro (sempre che in un sussulto d’orgoglio non decida di farlo da sé) e quindi di non presentarsi al concorso, lasciando spazio ad altri professionisti i quali non solo potranno egregiamente coprire quel ruolo con grande competenza ma lo faranno anche senza alimentare i peggiori sospetti”.