Pietrasanta, catalogati i marmi del palazzo comunale

29 dicembre 2016 | 14:34
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Pietrasanta, catalogati i marmi del palazzo comunale

A conclusione del progetto di catalogazione dei marmi dell’edificio di piazza Matteotti, il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni ha annunciato l’intenzione di trasformare il palazzo civico in museo, aperto alla città e ai turisti. Il meticoloso elenco di tutti i materiali lapidei è terminato oggi (29 dicembre) con la scopertura del totem illustrativo che, in doppia lingua, spiega tipologia e provenienza delle pietre utilizzate per la costruzione dell’ex palazzo littorio. “Il nostro municipio è un museo naturale – ha detto Massimo Mallegni – uno scrigno che vogliamo rendere fruibile alla comunità”.

“I residenti e quanti arrivano a Pietrasanta devono avere la possibilità di visitare la sede del Comune – prosegue -, di scoprire la bellezza di questo palazzo, delle sculture e delle opere che sono esposte all’interno. Il nostro obiettivo, con la realizzazione del Museo Mitoraj, è quello di inserire anche il Comune nel circuito espositivo della città. Un’operazione che richiederà risorse e misure di sicurezza, ma che riteniamo indispensabile per completare il progetto di museo diffuso su cui stiamo puntando con convinzione”. La catalogazione dei materiali lapidei di palazzo civico è stata realizzata dall’architetto Paolo Camaiora e dal geologo Sergio Mancini, con il supporto del Cosmave e dell’azienda ItalMarble Pocai, che ha donato il ricercato basamento in breccia violetta per il pannello descrittivo esposto nell’atrio del Comune. Una chicca per addetti ai lavori e curiosi che, da oggi, potranno apprezzare le tante varietà di marmo della scalinata, dei pavimenti e dei rivestimenti dell’edificio. Materiali estratti in gran parte dai bacini della Versilia e non solo, dal calacatta Vagli al fantastico Arni fino al rosso Verona e al bianco Carrara. Un progetto messo a punto sotto la supervisione del capo di gabinetto, Adamo Bernardi, che ha coordinato tutti i soggetti coinvolti. “La catalogazione dei marmi – ha spiegato l’architetto Paolo Camaiora – è un elemento qualificante, che valorizza il patrimonio e la storia del palazzo comunale, della città e delle sue cave. Sono orgoglioso di aver dato il mio personale contributo a una realtà come Pietrasanta, che sa fare dell’arte e della cultura una forma di economia, con grandi potenzialità anche in termini di prospettiva futura”.