Baratto amministrativo, respinta a Seravezza la mozione M5S

Abbassare il tetto del quorum per il referendum comunale e varare il progetto di baratto amministrativo: sono le proposte del Movimento Cinque Stelle avanzate al consiglio comunale di Seravezza che tuttavia le ha bocciate.
La prima mozione chiedeva di abrogare il quorum dei referendum comunali e abbassare il numero di firme per indirli: al momento serve 1/6 degli elettori per indire un referendum comunale, mentre per quelli nazionali basta circa 1/84. “L’abolizione del quorum – spiegano i Cinque Stelle – favorirebbe la partecipazione, soprattutto ai referendum confermativi: anche i contrari al referendum dovrebbero recarsi alle urne e votare no”.
“L’altra mozione – aggiunge M5S – proponeva di introdurre il baratto amministrativo per le famiglie con comprovate difficoltà economiche, convertendo importi dovuti all’amministrazione in ore lavoro per la stessa: lo riteniamo un piccolo aiuto alle famiglie in questo periodo di crisi. Ma pure questa è stato bocciata, nonostante fosse presente anche nel programma della maggioranza. Hanno risposto che ci stanno già lavorando, ma che è di difficile attuazione. Risposta non pertinente, poiché la nostra era una proposta di tipo politico: la verifica della sua effettiva realizzazione – che comporta tutti gli aspetti tecnici e legislativi del caso – spetta agli Uffici comunali, non al Consiglio, che ha invece un ruolo di indirizzo politico. A questo punto vorremmo capire dove sono le competenze annunciate in campagna elettorale; o se scrivano i programmi solo per guadagnare voti e poi una volta presi siano parola morta? Dopo l’ottava mozione bocciata su otto presentate in questi primi sei mesi, comprendiamo che la maggioranza agisce solo per opportunità politica: qualunque cosa venga dal Movimento 5 Stelle deve essere rigettata. Tuttavia noi continueremo nella nostra attività di controllo e proposta, e chiediamo a tutti i cittadini di darci una mano a rendere questo comune un posto migliore”.