Tarabella: messa in sicurezza sismica, massimo impegno

30 dicembre 2016 | 09:32
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Tarabella: messa in sicurezza sismica, massimo impegno

“Fa piacere ricevere dalle opposizioni apprezzamenti per il lavoro che stiamo svolgendo. Ultima della serie è la sottolineatura fatta dal gruppo di centrodestra riguardo all’impegno di spesa assunto con l’assestamento di bilancio 2016 per le verifiche tecniche di vulnerabilità sismica dei plessi scolastici e di tre importanti edifici pubblici (Municipio, Palazzo Mediceo e Palazzo Civico di Querceta). Una decisione maturata e presa ben prima che le opposizioni intervenissero sull’argomento, frutto di impegni assunti dalla lista “Al Cuore della Versilia in campagna elettorale e di linee programmatiche che questa amministrazione si è data per il mandato amministrativo 2016-2021”. Così il sindaco di Seravezza Riccardo Tarabella rivendica l’impegno della sua amministrazione.

“Un tema prioritario – spiega – affrontato fin dal nostro insediamento, predisposto da tempo dagli uffici, seguito dal nostro assessorato competente e accompagnato dalla forte volontà di concretizzare, anche con l’assunzione di un mutuo a copertura delle spese necessarie per l’esecuzione degli studi. Tutto questo non si realizza certamente in poche settimane e pertanto non è corretto sostenere, come Riccardo Cavirani ed Elena Luisi hanno invece fatto, che l’amministrazione comunale ha accolto le richieste delle opposizioni. Pur riconoscendo l‘attenzione che il gruppo consiliare di centrodestra ha riservato alla questione e il positivo ruolo di stimolo da essa svolto, rivendico l’autonomia e la tempestività della nostra azione, che peraltro si inserisce in una più ampia visione e volontà di messa in sicurezza del territorio attraverso la prevenzione e la mitigazione dei rischi idrogeologico e sismico. Il contributo ottenuto proprio in questi giorni dalla Regione Toscana per la redazione delle indagini e degli studi di microzonazione sismica dei centri urbani e per la realizzazione delle analisi delle condizioni limite per l’emergenza testimonia appunto l’esistenza di un processo articolato e da tempo in itinere”.