Viareggio Porto, confronto con Baccelli. Uiltucs chiede incontro

Si è svolto ieri (3 gennaio) un incontro, organizzato da Massimiliano Bindocci, ex della Filcams Cgil, tra il consigliere regionale del Pd Stefano Baccelli ed il personale della Viareggio Porto ed a cui era presente anche Giovanni Sgrò della Uiltucs Uil. “L’incontro – si spiega in una nota del sindacato – è stato propizio per illustrare al personale coinvolto le prospettive sulla realtà delle concessioni e del porto, la società che vede occupate 8 persone ed è da tempo in liquidazione, Baccelli ha illustrato l’impegno della Regione Toscana con le determinazioni che sono state prese a subentrare con la autorità qualora nessuno rilevi nella procedura in essere la attività”.
“Aver portato la Viareggio Porto al fallimento con il rischio che un privato rilevi ad un prezzo risibile la società, comporta una perdita per Viareggio – sostiene Uiltucs in una nota -: l’ipotesi dell’intervento della regione in via residuale è solo una possibilità ed è certamente il massimo che si potesse fare, nonostante alcune posizioni che si leggono sulla stampa che chiedono interventi non ammissibili o semplicemente demagogici. Come Uil si è voluta creare una occasione di confronto autentico e di informazione diretta tra il personale ed il consigliere regionale, che ha spiegato le difficoltà che la normativa proposta ha, fornendo anche aggiornamenti importanti. Nell’incontro assemblea è anche emerso lo stato di abbandono della Viareggio Porto con i problemi di sicurezza, e di salvaguardia dell’attività. Si è deciso di chiedere un incontro alla società e qualora non lo si abbia in tempi brevi si imposterà una richiesta di incontro in sede prefettizia. Il personale della Viareggio Porto – aggiunge Uiltucs in una nota – ha mostrato grande attenzione e soddisfazione per aver avuto un incontro chiarificatore. Adesso si deve sperare che ci sia un interesse privato serio affidabile, ma aver ridotto Viareggio a vivere sperando mostra una grave lacuna della politica in un settore nevralgico come quello del diporto, altrimenti un intervento della autorità portuale che serva per rilanciare e rimettere sul mercato questa attività. Al momento non vi sono preoccupazioni occupazionali immediate, ma si deve vigilare perché in questi passaggi non venga dimenticata la questione personale, le distrazioni avvenute in molte partecipate sono un grosso campanello d’allarme. E si deve pretendere che chi lavora sia messo fin da subito in condizioni dignitose e sicure per lavorare bene e fare un servizio adeguato”.