Annullamento della gara di Ato Toscana Costa per il gestore unico, la preoccupazione di Camaiore

12 gennaio 2017 | 13:38
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Annullamento della gara di Ato Toscana Costa per il gestore unico, la preoccupazione di Camaiore

Il mutato quadro normativo, con l’entrata in vigore del decreto legislativo 50/2016 (nuovo codice dei contratti pubblici) e decreto legislativo 175/2016, ha costretto l‘Ato Toscana Costa, come appreso qualche giorno fa, a procedere all’annullamento della gara in corso, bandita nel 2011, per l’individuazione di un gestore unico per la raccolta e smaltimento rifiuti negli oltre 100 comuni delle 4 province della costa. Per i comuni della Versilia, alle prese con la definizione dei vecchi contenziosi legati alla gestione integrata dei rifiuti (Pioppogatto e Falascaia), la definizione celere della procedura è diventata a questo punto di fondamentale importanza.

“Per una serie di fattori – dichiarano il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto e il vicesindaco di Massarosa Damasco Rosi – dalla modifica del perimetro di gara, al mutamento dell’oggetto dell’affidamento con l’aggiornamento del Piano Straordinario d’Ambito, al ritardo nei conferimenti da parte dei comuni, eccetera è comunque trascorso troppo tempo dall’inizio della procedura indetta da Ato Toscana Costa per l’individuazione del gestore unico di ambito. Questo ritardo, oltre che creare una duratura situazione di incertezza mette in difficoltà i comuni della Versilia alle prese con la definizione dei vecchi contenziosi legati alla raccolta e smaltimento dei rifiuti riconducibili alla cosiddetta convenzione Daviddi, poiché all’entrata in esercizio del gestore unico hanno legato l’accesso ai finanziamenti per la chiusura delle partite economiche e debitorie pregresse”.
“Si tratta oggi – proseguono – di riverificare, alla luce dei cambiamenti intervenuti, quale sia il percorso che meglio risponde all’interesse pubblico generale, in termini di servizio, di costi, di forma di gestione, eccetera, per cui Ato Toscana Costa, che in base al nuovo cronoprogramma conta di chiudere con l’affidamento il 1 gennaio 2018, dovrà porsi questi obiettivi e ponderare le scelte”.
“Tra le verifiche che Ato Toscana Costa deve fare – continuano – c’è anche quella, nell’immediato, di valutare l’avvio della gestione da parte di Reti Ambiente, sin da subito, come azienda a capitale interamente pubblico indipendentemente da quelle che saranno poi le scelte future e la forma societaria, con l’ingresso o meno del socio privato, all’esito della gara su cui si è accesso un confronto. Ciò consentirebbe a comuni della Versilia afferenti al Cav di poter affidare al gestore unico o a chi esso vorrà e potrà medio tempore l’impianto di Pioppogatto, riscuotere l’affitto (circa 1 milione di euro per 20 anni in base all’accordo comuni versiliesi/Ato Toscana Costa) e con i proventi di esso coprire il finanziamento a cui accedere per chiudere tutti i contenziosi e debiti del passato”.
“La variabile tempo quindi – sottolineano – non è secondaria poiché per definire, ad esempio, la transazione con Termomeccanica, i comuni facenti parte del Cav, con Pietrasanta e Massarosa in testa per le note ragioni, oltre a dover restituire 5 milioni di euro “prestati” dalla Regione Toscana, dovranno saldare i restanti 8 milioni a Mediocredito, a cui nel frattempo Termomeccanica ha ceduto il proprio “da avere”. Il termine scadeva il 5 gennaio appena trascorso e, in assenza di soluzioni concrete, abbiamo chiesto la dilazione del pagamento, ma non si può andare avanti all’infinito”.
“Altro tema non secondario – specificano – è poi quello della tutela del personale attualmente in forza all’impianto di Pioppogatto a cui si lega la definizione dei flussi dei rifiuti in arrivo all’impianto stesso che hanno rappresentato da sempre una criticità per la quale, nonostante i solleciti da parte dei comuni, vi è sempre stato un rimpallo di competenze che ha portato, in diverse fase a crisi occupazionali, che abbiamo il dovere di scongiurare”.
“Proprio per le molteplici esigenze e problematiche che la partita del gestore unico potrebbe quindi rappresentare per le nostre comunità – concludono Del Dotto e Rosi – auspichiamo che i comuni della Versilia sappiano muoversi unitariamente, assumere posizioni condivise e agire nell’interesse primario dei cittadini che siamo chiamati ad amministrare. A tal fine e alla luce di queste novità ci incontreremo già nei prossimi giorni per stabilire ciò che è opportuno e possibile o meno fare”.