
Movimento Cinque Stelle di Seravezza critico con la realizzazione della scuola del marmo: “Avremmo preferito che invece della ‘coltivazione’ dei materiali lapidei – dicono dal movimento – i nostri ragazzi apprendessero le coltivazioni di erbe e piante. Non capiamo a chi serva investire su una ‘scuola del marmo’, quando da troppi anni il settore è in stagnazione e la delocalizzazione è diventata una vera piaga per i lavoratori del settore”.
“Perché non preferire – dicono i Cinque Stelle – l’istituzione di un indirizzo agrario per la formazione di operatori dell’agroalimentare? Questo settore gode oggi di ottima salute (+3 per cento di export nel 2016), ha bisogno di lavoratori qualificati e offrirebbe agli studenti possibilità su tutto il territorio nazionale, non solo nelle limitate zone di lavorazione lapidea. Inoltre sarebbe stata una soluzione più lungimirante: a cosa servirà questa scuola quando il marmo finirà, o comunque si deciderà di sospendere l’escavazione? Come sempre si pensa all’oggi senza progettare il domani”.