Camaiore, approvato l’odg per nomine trasparenti nelle partecipate

24 gennaio 2017 | 11:51
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Camaiore, approvato l’odg per nomine trasparenti nelle partecipate

Il consiglio comunale di Camaiore ha approvato nella seduta di ieri (23 gennaio) l’ordine del giorno sulla tasparenza delle nomine nelle partecipate. Il documento è stato sottoscritto e votato da tutti i presenti, ad eccezione del consigliere Pier Francesco Pardini che si è astenuto sugli emendamenti e che ha votato contro l’ordine del giorno. Il consiglio comunale ha chiesto di verificare il rispetto della delibera del 2012 sulla trasparenza nelle nomine nelle partecipate “assumendo ogni eventuale conseguente iniziativa presso le autorità garanti la trasparenza e l’anticorruzione”, e a riferire ogni informazione utile, nelle forme consentite dalla legge, a esercitare le funzioni di controllo e di indirizzo politico-amministrativo. 

Il sindaco Del Dotto ha chiarito i margini di questo ordine del giorno nell’intervento che ha chiuso il dibattito: “C’è da fare una necessaria premessa: quando facciamo nomine nelle nostre partecipate, grazie al rapporto diretto con queste persone, chiediamo se ci sono situazioni particolari che possono minare la loro serenità e quella delle aziende nell’esercizio delle funzioni. Non è una moda forcaiola, non crocifiggiamo in piazza le persone solo per un’ombra nel casellario giudiziario perché ci sono i tribunali per questo e infatti il discorso cambia in presenza di una condanna definitiva. Alessio Ciacci ci ha subito detto di essere sotto processo per un incidente stradale occorso a un dipendente di un’azienda del sud, nel breve periodo in cui è stato commissario, anche se siamo solo alla prima udienza, peraltro svoltasi pochi giorni fa. Detto questo – ha continuato Del Dotto – il valore che vogliamo preservare è la trasparenza. Viareggio è liberissima di nominare chi vuole nelle sue partecipate, ma quando entra in contatto con il Comune di Camaiore deve rispettare il nostro modus operandi: nel settembre 2012 quest’aula ha votato una delibera in cui spieghiamo come intendiamo conferire gli incarichi. Ripeto: non chiediamo persone intonse, lo sappiamo, a volte si fanno errori o addirittura ci si trova a processo in maniera strumentale come nel caso di certe querele. Però non si può negare la trasparenza, è un valore non derogabile. Non si può derogare – ha precisato – né sul piano dei carichi pendenti, né sulle condanne, né sulle pendenze tributarie piccole o grosse che siano. La gente deve sapere chi gestisce i soldi di una comunità: poi le persone si possono anche difendere se si tratta di ingiustizie. E’ una questione di principio forte che Camaiore mette nei suoi atti: e quando ci sentiamo dire ‘io non devo rendere conto a voi’, noi ci opponiamo. E non si possono ricondurre solo a beghe politiche: ognuno è libero di stringere alleanze con chi vuole, l’avvocato Miracolo sarà sicuramente un ottimo alleato per l’ex sindaco Bertola, ma non è un’arena in cui io mi butto, a me interessa garantire alla città la trasparenza che gli abbiamo promesso in quest’aula. Poi, è evidente, c’è un risvolto sul servizio: se un’azienda ha delle criticità io non posso avere fiducia in un presidente che non ascolta le mie richieste a livello tecnico. La cosa peggiore – ha aggiunto Del Dotto – è che tirano in ballo i nostri debiti, agitando lo spauracchio dei dissesti, ma sappiamo pagare quanto dovuto. Abbiamo un piano di rientro concordato con l’azienda che ci porterà a ripianare il debito entro tre mesi, non abbiamo semplicemente ceduto il debito alle banche. Io mi chiedo, quale dissesto? Se c’è una cosa che Camaiore ha dimostrato, fra alti e bassi, è di avere una classe dirigente che non fa scoppiare le casse comunali. E quando c’è un problema lo risolve, senza svendere una città. Ci vengono a parlare di dissesto senza sapere cosa abbiamo in bilancio, senza conoscere la nostra comunità. Camaiore ha una classe dirigente, magari non perfetta, e anche io riconosco i miei errori, ma di certo non abbiamo bisogno che i giudici arrivino da quella realtà. La cosa che chiediamo è però di rispettare la dignità della nostra gente che ha deciso, piaccia o no, di volere trasparenza. Poi non siamo forcaioli, cerchiamo di essere persone di buon senso: si può sbagliare, ma lo vogliamo sapere. Lo ribadisco: non vogliamo guerre personali, lo dico a Camaiore e anche a chi ci ascolta da Viareggio. Ma non vogliamo essere ricattati”.
E inoltre ha aggiunto, a conclusione della votazione: “Il consiglio comunale, con il voto favorevole di maggioranza e opposizione, eccezion fatta per un consigliere comunale, chiede trasparenza, fondamento di qualsiasi istituzione democratica. La trasparenza è il segno della nuova stagione e chi la osteggia è espressione di una vecchia politica che non tornerà”.