Morìa pesci a S.Rocchino, primi dati Arpat

27 gennaio 2017 | 11:36
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Morìa pesci a S.Rocchino, primi dati Arpat

Moria di pesci in un lago privato nella zona della cava di San Rocchino a Massarosa, arrivano i primi dati Arpat. Martedì 17 gennaio il settore Versilia – Massaciuccoli di Arpat, infatti, era stato attivato dalla sala operativa della protezione civile (Sop) della città metropolitana di Firenze per una moria di pesci di varie specie, segnalata dal Club Carpfishing Toscana.
Arpat ha effettuato il sopralluogo intorno alle 15 ed ha misurato ossigeno disciolto, ph e la conducibilità dell’acqua, non evidenziando valori anomali. Nessun odore particolare veniva percepito da Arpat né dalle altre persone presenti sul lago nelle ore precedenti. Seguendo le indicazioni delle linee guida regionali per la gestione di morie di pesci nelle acque libere, la Polizia Provinciale di Lucca ha coordinato gli interventi ed ha effettuato il campionamento di alcuni esemplari di pesci per le successive analisi al laboratorio dell’istituto zooprofilattico di Pisa.

I primi risultati delle analisi di laboratorio Izsl non hanno, al momento, evidenziato patologie dovute a virus; gli esiti definitivi delle analisi saranno disponibili tra alcuni giorni e solo allora sarà possibile effettuare valutazioni sulle cause dell’evento.
Un ulteriore sopralluogo è stato effettuato dai tecnici Arpat in data 20 gennaio con il prelievo di un campione di acqua per eseguire il test di tossicità. Il risultato del test di tossicità condotto dalla biologia del settore laboratorio dell’area vasta costa ha evidenziato una ecotossicità, utilizzando un metodo ufficiale che prevede la misura della mobilità di un piccolo crostaceo cladocero della specie Dapnia magna dopo 24 ore. Secondo tale metodo il campione risulta positivo alla tossicità quando la percentuale di organismi immobili supera il 50 per cento.
Nell’analisi del campione prelevato da Arpat è segnalata una immobilità dell’87 per cento. Tuttavia tale test non dà indicazioni su quale sia l’origine della tossicità pertanto Arpat sta continuando le indagini con altri campionamenti i cui risultati saranno resi noti non appena disponibili. Inoltre i tecnici Arpat hanno effettuato e sono ancora in corso sopralluoghi alle ditte che gravitano nella zona senza riscontrare al momento alcuna anomalia.
Da altri elementi raccolti, una possibile causa della morìa sarebbe da imputare ad un improvviso abbassamento del livello dell’acqua insieme ad un abbassamento delle temperature; infatti i pesci moribondi prelevati e messi in un altro bacino si sono ripresi.
In via cautelare il Comune di Massarosa ha emanato un’ordinanza che vieta la pesca nello specchio d’acqua a Montramito.