Dissesto, Baldini: “Città aspetta di sapere a chi deve presentare il conto”

28 gennaio 2017 | 14:07
Share0
Dissesto, Baldini: “Città aspetta di sapere a chi deve presentare il conto”

Audizione del curatore fallimentare della Viareggio Patrimonio, Donato Bellomo, venerdì prossimo (3 febbraio) alla commissione di vigilanza del Comune di Viareggio. Sul tema interviene il consigliere Massimiliano Baldini: “Sarà una riunione importante – dice – perchè, entrati nel terzo anno post dichiarazione dissesto comunale, è interesse dei cittadini conoscere tutti i risvolti della società madre della bancarotta viareggina. A maggior ragione in virtù del rapporto con l’organismo straordinario di liquidazione la cui partita procedimentale risulta strategica”.

“Ci sono tanti soggetti – spiega Baldini – tante aziende che a causa dei mancati pagamenti e della gestione fallimentare del Comune e delle società partecipate, sono andati “a gambe all’aria” e ci sono i cittadini che ne hanno pagato le conseguenze in termini di mancanza di servizi, in termini di perdita delle strutture pubbliche, ma anche in termini di tasse più salate. La procedura del dissesto, come ebbe modo di dire il dottor Giancarlo Verde quando lo incontrammo a Roma, ad inizio 2016, insieme a tutti i rappresentanti dell’opposizione. “può rappresentare un’opportunità” per l’ente dissestato. Intendeva dire che il taglio dei crediti come previsto per legge e l’allungamento dei tempi che sfianca il creditore e lo fa accettare qualsiasi condizione pur di prendere qualcosa, finisce per ridurre la massa passiva, dando più possibilità all’ente pubblico di ritornare “in bonis”. Già, ma a quale prezzo?”.
“Certo non basta un colpo di spugna – prosegue Baldini – una cimosa che cancella la lavagna dei numeri per dire che tutto è risolto. Il conto alla fine rimarrà comunque ed in ogni modo sul “gobbo” dei viareggini e dei torrelaghesi. Vedremo come andrà a finire. Ad oggi non sono ancora chiare tutte le partite che, peraltro, si giocano su tavoli diversi e non solo in Comune a Viareggio. Attendiamo di conoscere i numeri e gli atti ma, sin da ora, non è accettabile che a fronte della procedura di risanamento, in qualunque modo termini, non vi sia un accertamento di chi ha le colpe del dissesto. Un danno di tale portata – 200 milioni di euro, tagliati o no che siano per legge – non può esimere, anche la politica oltre che l’autorità giudiziaria, dall’individuare quegli amministratori che delle loro responsabilità dovranno rispondere a fronte dell’entità dell’indebitamento e della sorte dei nostri beni pubblici. Non basta fare un “dare-avere” da ragioniere, non può finire con “chi ha dato ha dato… scordiamoci il passato”. La città si aspetta di sapere a chi deve presentare il conto”.