“L’inquilina del piano di sopra” al teatro comunale di Pietrasanta

Dopo uno psicodramma e una serata all’insegna della buona musica, la Fondazione Versiliana ed il suo direttore artistico Massimiliano Simoni propongono, per la stagione invernale di prosa al teatro comunale di Pietrasanta, una pièce briosa e divertente la quale, come afferma il diirettore Simoni “arriverà allo spettatore stuzzicando la sua curiosità, la voglia di ridere e sorridere, ma sempre all’insegna della riflessione intelligente”.
L’inquilina del piano di sopra, classico della comicità del parigino Pierre Chesnot, è una favola sul dramma della solitudine con lieto fine, una commedia che mette il buon umore e fa amare la vita perché ridicolizza l’eterno incontro-scontro tra uomo e donna.
Difatti, tra una risata e l’altra si parla di solitudine, di voglia di amare, di diffidenza e difficoltà a relazionarsi con l’altro sesso ma con l’aspirazione e il desiderio di trovare l’altra metà della mela e un lieto fine, proprio come nelle favole. Il tema è quindi molto attuale in un epoca nella quale diviene più semplice chiudersi nella propria quotidiana solitudine senza mettersi in gioco, piuttosto che rischiare di cadere, ma nel tentativo di perseguire la felicità.
Due personaggi in crisi esistenziale, ed un terzo l’amica di lei, che al giro di boa degli ‘anta, quaranta lei e cinquanta lui, fanno i conti con il loro passato e si interrogano sulle aspettative del futuro. Tutto comincia con il goffo tentativo di suicidio di lei, Sophie (Gaia de Laurentiis), ed il sempre puntale consiglio della migliore amica Suzanne (Laura Graziosi): rendere felice un uomo, il primo che capita a tiro. Un modo per dare senso alla propria vita dopo svariati rapporti andati male. L’ignara vittima, è Bertrand (Ugo Dighero), scapolo scontroso del piano di sotto che diviene involontario protagonista della vicenda. Inizia così il gioco dell’innamoramento mentre i due personaggi si scoprono simili più di quanto possa apparire.
La padronanza registica di Stefano Artissunch rispetta i tempi della drammaturgia francese di fine Ottocento, inizi Novecento, e se gli elementi semplici di Pierre Chesnot richiedono una bravura attoriale molto alta, per il carattere brillante, per lo spirito acuto, per la verve irresistibile, le battute intelligenti e i ritmi comici, il pubblico sorride per il buon umore e l’amore per la vita che pervade l’intero spettacolo e la messa in scena.
Costo dei biglietti 21 euro intero e 18 ridotto in platea, 12 euro intero e 10 ridotto in galleria. Riduzioni under 25, over 65 e diversamente abili.