La Rondine: “Sul bilancio l’assessore Mecchi ‘dà i numeri'”

Non si placa la polemica sul bilancio a Camaiore. La lista Per Bertola Sindaco torna all’attacco dell’amministrazione dopo la risposta dell’assessore Mecchi: “E’ veramente bizzarra la replica dell’assessore al bilancio Marco Mecchi relativamente ai debiti del Comune di Camaiore; con la sua nota, infatti, smentisce dati diffusi dalla stessa amministrazione a cui appartiene. Durante la conferenza stampa del 4 agosto 2012, l’allora assessore al bilancio Pierucci dichiarò: “La situazione debitoria sui mutui è a dir poco preoccupante: il Comune di Camaiore è indebitato per oltre 40 milioni di euro, per i quali paga rate per quasi 4 milioni ogni anno”. Due le possibilità: o Pierucci si è sbagliato a suo tempo (togliendo debiti a favore di Bertola) o Mecchi non riesce a estrapolare dati giusti”.
“Pur di non ammettere la propria gestione fallimentare – prosegue la nota – l’assessore Mecchi è costretto a negare i numeri dichiarati ufficialmente dal Sindaco Del Dotto, in base ai quali il debito è indubbiamente aumentato, passando da 40 milioni di euro del 2012 ai 49 milioni attuali, con incremento di 9 milioni di euro e rate di oltre 5 milioni di euro; questo aumento si riflette ovviamente anche sul debito pro capite, che registra una crescita di circa 300 euro (da 1400 a 1700). Ai maggiori debiti non corrisponde nessun beneficio sul territorio: gli investimenti a cui fa riferimento Mecchi devono essere ben nascosti o invisibili, perché i cittadini non se ne sono resi conto. È vero che il bilancio di previsione 2012 non fu approvato, ma non per problemi economici (il Comune di Camaiore era stato infatti in quegli anni valutato sempre come “virtuoso”) bensì per una forma di estrema correttezza nei confronti della futura amministrazione, così da non legarla in nessun modo e lasciarla totalmente libera nelle future scelte. Una correttezza che ovviamente non sussiste nell’attuale giunta”.
“Assolutamente distorti i dati che Mecchi ha snocciolato su tasse e tariffe – prosegue la disamina – L’attuale amministrazione, appena insediata, aumentò immediatamente l’addizionale Irpef, rimasta al minimo con Bertola, portandola fino allo 0,80. La lettura che viene data sulla tassa rifiuti è un chiaro e voluto travisamento della realtà; per negare l’evidenza l’assessore alle finanze è obbligato a fingere anche una totale ignoranza in materia: non sa infatti che per legge la tariffa della raccolta rifiuti ha dovuto adeguarsi, arrivando a coprire il 100 per cento dei costi del servizio? Sotto la precedente Amministrazione furono applicati una serie di aumenti progressivi, così da creare il minor impatto possibile sui cittadini, “obbligatori” per allineare il costo del servizio alla tariffa, come avvenuto in tutti i Comuni italiani (secondo quanto imposto dal decreto Ronchi). “L’attenta politica di contenimento dei costi” citata da Mecchi ha fatto salire il costo del servizio di circa 2 milioni, senza nessuna riduzione a livello tariffario; pur vantandosi di aver portato la differenziata al 50%, non c’è stato nessun risparmio per i cittadini, nonostante l’impegno che comporta la differenziata rispetto alle loro abitudini di vita. È evidente che il sindaco Del Dotto non ha effettuato un attento controllo del servizio, limitandosi solo a conferire incarichi lautamente pagati a consulenti esterni, senza un effettivo miglioramento. Chiediamo poi all’assessore al bilancio Mecchi come si spiega il debito che Camaiore ha accumulato con Sea. Il Comune incassa i soldi della tariffa dai cittadini e non li paga alla società: dove finiscono queste entrate, che per legge devono essere vincolate appunto al servizio?”.
“I commenti di Mecchi sulla questione Unione dei Comuni – conclude la lista che sostiene il sindaco Bertola -sono in pratica un’ammissione di colpa: se il problema risale al 2009, secondo la loro interpretazione, è evidente che in cinque anni Del Dotto non è riuscito a stabilire con esattezza le spese per la gestione associata del Suap. Dopo un intero mandato amministrativo si tenta ancora di dare le colpe ai propri predecessori. Mecchi cerca di fare giochi di prestigio con i numeri, ma glissa sulle domande puntuali, come la questione dei 300mila euro di contributi, destinati alla sicurezza del territorio, persi grazie all’incompetenza amministrativa del primo cittadino. O la questione dell’incarico alla Pluriservizi che ricopre un suo congiunto (cognato per l’esattezza), in palese contrasto con il famoso regolamento sulla trasparenza, approvato dallo stesso Del Dotto, tanto sbandierato ma non applicato. Non possiamo tuttavia stupirci che all’assessore Mecchi manchi il quadro d’insieme della Giunta di cui fa parte, dal momento che la sua presenza nel palazzo Ccomunale, come denunciano in molti, è sporadica e saltuaria. È consapevole Mecchi di essere un assessore e non un semplice cittadino che si reca in Comune in fretta e furia per richiedere magari una carta d’identità?”.