
Spazio al grande cinema italiano nella sala di Pietrasanta: ecco arrivare, in proiezione unica domani (1 marzo), uno dei capolavori assoluti della storia del cinema, vincitore del premio Oscar per il miglior film straniero nel 1973, Amarcord di Federico Fellini, favola agrodolce ambientata negli anni ’30. Commedia surreale e grottesca situata a Rimini ma girata a Cinecittà, tra figure allegoriche e i ricordi del regista legati all’infanzia nella cittadina natale, è un’opera magnificente che ha segnato l’immaginario collettivo e cinematografico.
Nella Rimini degli anni Trenta l’adolescente Titta cresce fra educazione cattolica e retorica fascista. Suo padre, Aurelio, è un capomastro anarchico e antifascista: sulle sue spalle oltre i due figli, la moglie e l’anziano padre, piuttosto arzillo, vive anche il cognato sbruffone e perdigiorno, lo zio “Pataca”. Suo fratello Teo è invece chiuso in manicomio. La cittadina è popolata da personaggi singolari, come Volpina la ninfomane, Giudizio il matto, Biscein il fanfarone, l’avvocato dalla retorica facile, il motociclista esibizionista, il cieco che suona la fisarmonica. Titta frequenta il liceo cittadino, dove le interrogazioni si alternano agli scherzi a insegnanti e compagni. La sua vita erotico-sentimentale si divide fra l’inarrivabile Gradisca, i grossi seni della tabaccaia e i balli d’estate al Grand Hotel spiati da dietro le siepi. Con il borgo condivide il trascorrere delle stagioni, con i fuochi per festeggiare l’arrivo della primavera, e gli eventi, il passaggio della Mille Miglia e quello del transatlantico Rex, la visita del gerarca fascista e il nevone. La morte della madre e il matrimonio di Gradisca segnano la fine della sua adolescenza.
Appuntamento al Cinema Comunale alle 21,15.