
L’abilità pianistica di Riccardo Arrighini e la voce teatrale di Iacopo Vettori. Sono gli ingredienti del nuovo spettacolo La Bohème in jazz, che sarà presentato in anteprima nazionale sabato (11 marzo) alle 21 all’hotel Esplanade per iniziativa dell’associazione culturale Medusa. Arrighini e Vettori sono due eccellenze di Viareggio. Non si conoscevano e si sono incontrati circa un anno fa, proprio per merito di Medusa, in occasione dell’evento inaugurale dell’associazione.
Si sono conosciuti professionalmente, si sono apprezzati ed è nata un’amicizia basata sulla stima reciproca. Da qui il progetto di uno spettacolo che coniugasse la musica di Puccini, il jazz e il teatro. Un concerto-recital originale e bellissimo, offerto in anteprima assoluta al pubblico di Medusa: un regalo che i due artisti hanno voluto fare alla loro città, a ingresso come sempre gratuito. Ma cos’è la Bohème in jazz? Riccardo Arrighini, pianista viareggino che ormai da dieci anni rivisita le arie d’opera in chiave jazz, con tour sia in Italia che all’estero, propone la più popolare opera di Giacomo Puccini in una veste nuova ed originale, un mix tra la melodia del Maestro e le armonie più jazzistiche, i ritmi afroamericani e le improvvisazioni virtuosistiche. Un lavoro pianistico basto sulla rilettura in chiave jazz di tutta la struttura di base del capolavoro pucciniano, in cui spiccano arie quali Che gelida manina, Sì, mi chiamano Mimì, O soave fanciulla, O Mimì tu più non torni, Quando me’n vo, Sono andati? fingevo di dormire.
Con lui l’attore Iacopo Vettori interpreta e racconta l’opera, ne illustra i personaggi e la storia attraverso monologhi tratti sia da un adattamento del libretto di Illica e Giacosa sia dal libro La vita della Bohème di Henri Murger. Un esperimento mai tentato prima, una sonorità nuova e travolgente in cui il pianismo di Arrighini si mescola alla recitazione di Vettori in un interplay incalzante, a tratti spiritoso, a tratti di grande intensità, in cui i due artisti sono così empatici da sembrare un duo di strumentisti. Il tutto senza tradire la tensione drammaturgica della Bohème originale. Ingresso libero fino a esaurimento posti.