Consulta del volontariato a Massarosa, il Pd attacca Coluccini

“Siamo rimasti sconcertati dall’atteggiamento del consigliere Coluccini, per il quale anche la consulta del volontariato è un argomento buono per la sua opposizione distruttiva, fanatica e irresponsabile”. Così il capogruppo del Partito Democratico a Massarosa Riccardo Brocchini commenta l’uscita dall’aula consiliare dell’esponente dell’opposizione al momento del voto.
“Coluccini – commenta Brocchni – voleva che questo organismo fosse nominato dal consiglio comunale, forse per poterlo lottizzare e politicizzare. Io ricordo che a costruire questa bellissima istituzione del nostro Comune hanno lavorato in tanti, a partire da Fabrizio Larini che la fondò negli anni ottanta. E mi piace ricordare il contributo che diede da assessore il nostro attuale segretario Frano Cima, quando affidò alla consulta il potere di eleggersi il presidente, togliendo la presidenza all’assessore di riferimento. Come capogruppo del Partito Democratico voglio ringraziare tutte le altre forze di opposizione che hanno votato con noi il nuovo regolamento, rifiutando una logica inaccettabile di non rispetto dell’autonomia e della libertà dei corpi sociali e delle loro rappresentanze. L’ennesima divisione dell’opposizione è il segno che l’oltranzismo di Coluccini sta spaccando tutto e semina solo inutili tensioni nella società massarosese”. Accuse subito respinte dal consigliere di Associazione Civica Massarosa, Coluccini, che fa notare al capogruppo che i suoi emendamenti presentati chiedevano il coinvolgimento del consiglio comunale nella scelta dei membri della consulta: “Le competenze sono naturalmente del Consiglio Comunale che è organo eletto dai cittadini e rappresenta tutti i cittadini”, fa notare Coluccini secondo cui il regolamento approvato porta la giunta a prendersi “per volontà della maggioranza del Consiglio (ma non mia) poteri di nomina non suoi propri – spiega -. Molte altre le inesattezze che giudico personalmente rasentare la falsità, raccontate dal capogruppo Pd Brocchini nella sua ricostruzione degli eventi, ma già in Consiglio era chiaro che non aveva capito molto o così probabilmente gli piace far credere”.