Tallio, scoperta l’origine della contaminazione a Valdicastello

30 marzo 2017 | 18:17
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Tallio, scoperta l’origine della contaminazione a Valdicastello

I ricercatori del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e dell’istituto Officina dei Materiali del Cnr hanno identificato le fasi solide ricche in tallio che in parte sono responsabili della contaminazione delle acque potabili dell’acquedotto di Valdicastello Carducci, a Pietrasant. Lo ha reso noto l’ateneo pisano spiegando che lo studio “è stato pubblicato sulla rivista internazionale Science of the Total Environment. 

“Le indagini – sottolineano il coordinatore dello studio Massimo D’orazio e il ricercatore del Cnr, Francesco d’Acapito – hanno mostrato la presenza, nelle incrostazioni ferruginose che rivestono la superficie interna delle condutture idriche, di ossidi di tallio e cloruro di tallio. La ricerca ha evidenziato il ruolo attivo giocato dal trattamento delle acque potabili in particolare l’uso di ossidanti a base di cloro, nel favorire la precipitazione di questi composti a partire da acque contaminate in tallio monovalente come quelle della sorgente Molini di Sant’Anna. Quest’ultima, identificata come sorgente primari della contaminazione da tallio, è stata esclusa dalla rete idrica di Valdicastello Carducci-Pietrasanta a partire dall’autunno 2014. La precipitazione ha sequestrato parte del tallio, probabilmente limitando l’esposizione umana a questo elemento, ma la natura moderatamente solubile del cloruro di tallio presente nelle condutture ha contribuito a generare una nuova e inattesa fonte di contaminazione di questo elemento, in grado di rilasciare lentamente tallio nell’acqua potabile”.