
Il Pd di Viareggio attacca l’assessore Sandra Mei sulla questione del dissesto del Comune. “Pensavamo – attacca Filippo Guidi, segretario dell’Unione comunale del Pd -, che l’assessore Sandra Mei tacesse da mesi nonostante i suoi incarichi, per pudore, invece ora abbiamo capito che lo faceva per mancanza di argomenti, perché quando c’è da proferire sciocchezze parla eccome. Noi conosciamo bene Sandra Mei perché per anni ha militato nel Pd, proprio negli anni che lei addita come responsabili del dissesto del Comune di Viareggio. Anni in cui lei, la senatrice Manuela Granaiola, David Zappelli, Laura Servetti, erano dirigenti del Pd”.
“Con la nuova amministrazione Del Ghingaro – prosegue Guidi – ha avuto l’incarico di assessore al sociale, in una città piena di problemi in quell’ambito, e mai abbiamo sentito una sua parola, visto una sua azione. Poi assessore alla cultura, incarico sorprendente: se Sandra Mei fa l’assessore alla cultura il sogno della democrazia continua ad essere alla portata di ogni cittadino – fa sarcasmo Guidi -. Ecco che il silenzio è stato finalmente rotto dall’assessore, con un frasario volgare ed offensivo rivolto agli iscritti dell’attuale Pd. A suo tempo Mei, Zappelli ed altri hanno calpestato le decisioni democratiche interne al loro partito, e nel lasciar correre di allora, si sono sviluppati quegli atteggiamenti intollerabili che hanno avvelenato la politica, portato una città al dissesto in un pessimo clima. No, cara Sandra Mei, adesso basta: l’assessore alla cultura e istruzione dica come intende risolvere il problema delle materne e dei nidi cittadini, o la questione dei libri sparsi per circoscrizioni, o la faccenda dei palazzi storici inagibili, o del Teatro Jenco che rimane chiuso. Cosa intende per il rilancio del Pucciniano perché non ci sono pervenute idee o programmi in tal senso. Sarebbe il caso che rispondesse nel merito degli argomenti posti, non da oggi con senso di responsabilità, dai nostri consiglieri invece che lanciare invettive per avvalorarsi agli occhi dei nuovi capi. I consiglieri del Pd, nonostante la divergenza di idee con l’amministrazione, hanno contribuito con proposte ed ememdamenti a modificare le delibere per salvaguardare servizi e professionalità. E’ venuto il momento di mostrare le sue qualità, se esistono, di amministratore pubblico. Visto che tanto ha scalpitato per raggiungere tale ruolo, facendo accordi anche con la destra senza nessun pudore o rispetto verso il suo allora partito di appartenenza”.