Urbanistica, pratiche più semplici per le attività a Pietrasanta

Adottata dal consiglio comunale con i soli voti della maggioranza di Pietrasanta prima di tutto (astenuta la minoranza) la seconda variante al regolamento urbanistico che contiene notevoli semplificazioni in materia edilizia e libera il territorio da numerosi limitazioni. Variante destinata ad imprimere, questa l’intenzione dell’amministrazione comunale guidata da Massimo Mallegni, un’accelerazione agli iter attraverso una radicale semplificazione consentendo interventi fino ad oggi bloccati dal precedente regolamento urbanistico approvato nel 2014. L’amministrazione comunale “sblocca” così il territorio da tanti vincoli “che ne hanno arrestato l’espansione – si legge in una nota – agendo sulle volumetrie già esistenti, razionalizzando gli spazi e rispondendo alle esigenze della comunità con una più sana ed elastica visione d’insieme”.
“A distanza di tre anni dall’entrata in vigore del regolamento urbanistico – ha detto Daniele Mazzoni, Assessore all’Urbanistica durante l’audizione in consiglio comunale – abbiamo cercato di correggere e chiarire aspetti che inducevano a difficoltà interpretative ma anche a sdoganare nuovi interventi prima non ammessi. In buona sostanza la variante offrirà nuove opportunità di sviluppo andando finalmente a sbloccare moltissimi interventi di recupero del patrimonio edilizio in aree classificate come storiche. Ma non solo: introducendo il concetto di monetizzazione rendiamo possibili anche alcuni interventi come il cambio di destinazione di piccole attività artigianale in zone B (residenziali), di strutture ricettive che rispondono ai parametri necessari per il cambio di destinazione d’uso. Vedremo finalmente realizzati interventi nelle tante unità di recupero e rigenerazione previste dal Regolamento Urbanistico bloccate da norme ingessate. Eliminata anche la previsione che prevedeva distanze minori di 10 metri in centro storico limitato alle sole sopraelevazioni”. Come già annunciato nelle scorse settimane il Comune di Pietrasanta ha finalmente reso possibile la realizzazione, per le attività commerciali come ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, di strutture temporanee per attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande. Strutture che legano il concetto di temporaneità a quello di facile rimozione e che consentono alle attività commerciali di questo tipo di migliorare l’offerta di spazi disponibili nel rispetto dei luoghi e del decoro urbano. Le strutture dovranno essere conformi al regolamento dell’arredo urbano, ma saranno stabili. Per la città storica c’è invece un rinvio a specifico piano di settore previsto all’articolo 32 del Regolamento Urbanistico. Chiariti molti aspetti anche per gli interventi lungo la fascia muraria. Il centro storico in pratica. “Siamo intervenuti – prosegue Mazzoni – laddove la norma risultava carente di specifiche immaginando, per esempio, la possibilità di prevedere la destinazione commerciale e per la somministrazione di alimenti e bevande ai piani terra degli edifici ad eccezione della media e grande struttura vendita”.
Importanti novità anche per le strutture ricettive: l’amministrazione ha introdotta la possibilità di scelta di monetizzazione dello standard in caso di cambio di destinazione d’uso, riducendo inoltre la dimensione minima dell’unità immobiliare ottenibile da frazionamento da 130 a 120 metri quadrati per rendere l’intervento economicamente più sostenibile. La monetizzazione è attuabile nel caso in cui gli standard non sono rinvenibili nei lotti oggetto di intervento. Inoltre si consente il mantenimento delle altezze preesistenti nei casi di interventi di demolizione e ricostruzione di alberghi, senza la necessità di sottostare ai limiti di altezza di 14,50 e 16,50 metri previsti, fatto che avrebbe obbligato ad abbassare alcune strutture già esterni e con danni alle attività alberghiere. si tutela skyline esistente. “Nella prima parte di mandato – conclude Mazzoni – ci siamo concentrati nello smaltire l’enorme mole di pratiche arretrate. Ora è giunta l’ora delle varianti. Le due varianti saranno seguite dal nuovo regolamento edilizio previsto per maggio. Vogliamo rimettere in moto il territorio. Del Regolamento Urbanistico attuale è stato presentato in comune meno del 10% delle opere previste e in tre anni è un dato allarmante che conferma la visione recessiva del regolamento urbanistico”.