Bonin: “Palio dei micci, problemi affrontati con le contrade”

L’amministrazione comunale di Seravezza ha convocato, la settimana scorsa, un incontro con i responsabili della Pro Loco di Querceta e delle otto contrade del Palio dei Micci per discutere le problematiche connesse alle prove all’aperto dei musici e degli sbandieratori. E, sul tema, interviene al consigliera Francesca Bonin: “Una riunione riservata, tecnica – spiega – su un qualcosa di delicato e complesso che da una parte tocca le attività sportive e ricreative praticate da tanti nostri giovani e dall’altra investe il rispetto che tutti noi dobbiamo verso la quiete e il riposo dei cittadini nelle ore serali. In quella occasione tutti quanti abbiamo messo sul tavolo e condiviso una serie di idee e di proposte, vagliato opzioni e parlato di iniziative realizzabili (e in parte già in corso). Tutti d’accordo, abbiamo deciso di evitare drammatizzazioni e di non fare annunci pubblici, bensì di rimboccarci le maniche e cercare innanzitutto soluzioni concrete. Comune, Pro Loco e contrade si sono attenuti a questo accordo”.
Bonin attacca poi coloro che hanno espresso un atteggiamento critico negli ultimi giorni: “Non così le due principali forze politiche di opposizione in consiglio comunale – Patto Civico e Idee in Comune – che, pur non invitate e quindi non presenti ufficialmente all’incontro, hanno avvertito l’irrefrenabile urgenza di uscire sui giornali per appiccicare il loro marchio di fabbrica o rivendicare la primogenitura di alcune idee e proposte emerse nel corso della riunione, e quindi patrimonio di tutti. Una smania di apparire davvero incomprensibile, che da una parte tradisce la buona fede della Pro Loco e delle contrade – ignare che quel giorno al loro tavolo sedessero delegati di forze politiche – e che dall’altra suona in ogni caso come ridondante perché, come detto, molti di quei contributi erano stati condivisi nel corso della riunione. Il mondo del Palio in questo momento ha bisogno di comprensione e di rispetto. Questi atteggiamenti non sono né di comprensione né di rispetto”.