Riflessioni su politica e filosofia con due conferenze al palazzo civico di Querceta

26 aprile 2017 | 12:39
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Riflessioni su politica e filosofia con due conferenze al palazzo civico di Querceta

Un mini ciclo di due conferenze per riflettere sul senso del nostro vivere nel mondo contemporaneo, sul significato più intimo della libertà individuale e sui nostri rapporti con la politica, la cultura, l’informazione e i grandi avvenimenti del mondo.

 A promuoverlo sono la Fondazione Terre Medicee e il Circolo Culturale Sirio Giannini, «primo nucleo di un progetto culturale di più ampio respiro – spiega l’assessore Giacomo Genovesi, vicepresidente della Fondazione Terre Medicee – focalizzato sui temi della politica e della filosofia, che i due enti intendono sviluppare, rivolto a tutti ma con lo specifico intento di promuovere un dialogo con i giovani».
Le due conferenze saranno affidate al professor Alfonso Maurizio Iacono – ordinario di storia della filosofia all’Università di Pisa, già firma de Il manifesto ed attuale editorialista de Il Tirreno – che proprio per la sua capacità di trovare un punto d’incontro fra approccio cattedratico e linguaggio giornalistico saprà rendere piacevoli e coinvolgenti le tematiche trattate.
Si inizia sabato (29 aprile) con la conferenza dal titolo Prigionieri in un mondo libero. Il mito della caverna di Platone oggi. Il secondo appuntamento è fissato invece per sabato 6 maggio su Marx nel XXI secolo. La politica, la democrazia e le diseguaglianze. Entrambi gli incontri, a ingresso libero e gratuito, si terranno con inizio alle 18 nella sala Barone Cope del palazzo civico di Querceta. Al termine di ogni incontro il circolo Sirio Giannini offrirà un aperitivo a tutti i presenti.
“In un mondo spaventosamente ingiusto, fatto di luci e di immagini, di spettacoli e di pubblicità, dominato dalle merci e dalle informazioni,che a loro volta sono diventate merci, – affermano il presidente del circolo Giuseppe Tartarini e il professore Iacono, presentando l’evento –  offuscato dalla forza, dall’aggressione e dalla violenza, lacerato da sempre più profonde diseguaglianze; in un mondo in cui la politica e la democrazia sono diventate merce e spettacolo a cui i cittadini, tornati a essere sudditi, devono assistere passivamente applaudendo il leader di turno o inveendo contro di lui come in una competizione sportiva, il mito platonico della caverna e le analisi socio-economiche di Marx sono là a ricordarci che anche in un mondo libero siamo ancora prigionieri degli altri e soprattutto di noi stessi”.