
Il foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago ospita dall’8 giugno sino al 9 luglio la mostra-evento Omaggio a Giacomo Puccini. Vissi d’arte, vissi d’amore, a cura di Lodovico Gierut e Marilena Cheli Tomei per conto del comitato archivio artistico-documentario Gierut il quale, come è noto, non ha fini di lucro. L’iniziativa, dedicata alla memoria del celebre compositore e ad alcune delle sue opere ha, nel caso, la preziosa collaborazione della Fondazione Festival Pucciniano.
Il primo appuntamento, con un alto e voluto numero di presenze, fa parte di un progetto itinerante sicuramente non usuale in quanto è stato pensato dai curatori in maniera diversa di volta in volta sia per gli spazi messi a disposizione da Enti, Fondazioni, Gallerie, Associazioni con sede in Italia, sia per le scelte degli artisti (due, cinque, quindici o più, ad esempio) come per le Opere pucciniane interpretate dagli stessi, realizzate con tecniche così varie da avere una valenza quasi didattica: ad ogni ‘tappa’ verranno poi accostati momenti culturali.
La mostra è arricchita da una pubblicazione – degli stessi Gierut e Cheli Tomei, autori rispettivamente di ampi saggi – avente il marchio dell’Editoriale Giorgio Mondadori, con oltre quattrocento immagini poste nelle 192 pagine, legate sia al maestro (ritratto, come si sa, da Paolo Troubetzkoj, Luigi De Servi, Marcello Tommasi…), ad artisti che lo hanno frequentato soprattutto nel suo soggiorno a Torre del Lago (gli ‘storici’ pittori del lago’) come Ferruccio Pagni, e ad alcuni autori che hanno firmato nel tempo scenografie torrelaghesi (Igor Mitoraj, Kan Yasuda, Folon, Ezio Frigerio, Franco Adami).
Numerose dunque, ma notevoli e ovviamente tematicamente puntuali le opere del folto gruppo di creativi, quasi tutti di nazionalità italiana, collocate – per questa prima occasione del Pucciniano – su apposite strutture, in teche, e pure in contenitori a busta sfogliabili da parte del pubblico proprio per consentire le massime proposte.
Si tratta di un centinaio di realizzazioni (dipinti, disegni, sculture e fotografie, molte delle quali provenienti dalla Collezione del Comitato Gierut, specificatamente eseguite da artisti ben motivati e conoscitori dell’iter di Giacomo Puccini, che hanno interpretato “La Rondine”, di cui si celebrano i cento anni dalla ‘prima’, Turandot, Tosca, La Bohème, Madama Butterfly (ovvero i cinque capolavori scelti per rappresentare, a luglio e ad agosto, la 63esima edizione del Festival Puccini nel Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini e nell’auditorium Enrico Caruso.
Tra le firme presenti con uno o più lavori: Luca Alinari, Roberto Armiliato, Sara Baldinotti, Giuseppe Bartolozzi e Clara Tesi, Riccardo Benvenuti, Marcello Bertini, Gianfranco Bianchi, Marco Bianchi, Renato Bonetti, Alberto Bongini, Roberto Borra, Roberto Braida, Alberto Branchetti, Sigifredo Camacho B., Silvano Campeggi, Agostino Cancogni, Renato Cantoni, Gianni Carretti, Giuseppe Carta, Emiliano Chiti Vertax, Anna Chromy, Marzio Cialdi, Lorenzo Cinquini, Lido Contemori, Dade, Franco Del Sarto, Andrea di Carpegna Varini, Gianni Dorigo, Enzo Fabbiano, Massimo Facheris, Feofeo, Cleofe Ferrari, Maurizio Filippi, Johnny Frog, Sabino Galante, Debora Gambino, Marta Gierut, Gian Paolo Giovannetti, Andrea Granchi, Paolo Grigò, Paolo Gubinelli, Amedeo Lanci, Paolo Lapi, Paolo Lazzerini, Grazia Leoncini, Arturo Lini, Giuseppe Lippi, Riccardo Luchini, Renzo Maggi, Clara Mallegni, Aurora Manfredi, Andrea Marchesini, Annamaria Maremmi, Sergio Mazzanti, Giovanni Mazzi, Ivano Mazzucchi, Alessandro Merlo, Giacomo Mozzi, Tito Mucci, Bruna Nizzola, Roberto Orangi, Roberto Panichi, Stefano Paolicchi, Lorella Perletti, Elena Rede, Antonio Sassu, Marcello Scarselli, Vittorio Simonini, Gianni Maria Tessari, Gianni Testa, Luisella Traversi Guerra, Paola Vallini, Gabriele Vicari. Al gruppo sono stati aggiunti anche alcuni nominativi dell’Accademia di Belle Arti in Firenze: Giuseppe Amorim Esposito, Giulia Bianchi, Francesco Forini, Gemma Mazzotti, segnalati dall’Associazione Ponte degli Artisti la quale, con altre Associazioni, collabora col Comitato Archivio artistico-documentario Gierut che per l’occasione ha avuto vari patrocini e sostegni culturali.