Viareggio e Pietrasanta, matrimonio per il turismo. I sindaci valutano l’uscita dalla società della salute

24 maggio 2017 | 15:27
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Viareggio e Pietrasanta, matrimonio per il turismo. I sindaci valutano l’uscita dalla società della salute

Si è riunita questa mattina (24 maggio) a villa Paolina la giunta Viareggio-Pietrasanta: sindaci e assessori al completo, per la prima volta insieme per discutere delle priorità del territorio. Come priorità quella di coinvolgere tutte le altre giunte della Versilia, nessuno si deve sentire escluso. Sul tavolo le questioni prioritarie per la Versilia: da quelle legate alla balneazione, a quelle sulla sanità, fino al turismo, con la prospettiva sempre più concreta di un calendario unico di eventi e massima collaborazione fra Versiliana e Pucciniano.

“Partiremo con la cultura – hanno detto i sindaci Del Ghingaro e Mallegni -: abbiamo due cartelloni estivi di tutto rispetto, inizieremo a promuoverli insieme tramite tutti i nostri canali. Possiamo poi studiare forme di promozione che leghino tra loro le varie manifestazioni e i luoghi espositivi dei nostri Comuni”.
Alla cultura si lega il tema del turismo e tutta la partita della balneazione: dalla gestione delle risorse, ai tempi, al coordinamento della sperimentazione con l’acido peracetico: “Sono trascorsi quasi tre anni dalla sottoscrizione dell’Accordo di Programma, era l’ottobre 2014. Prima si è andati nella folle direzione degli impianti a ionizzazione e poi, dopo aver perso due anni siamo tornati al Peracetico. Insomma una gestione pressapochista e pericolosa per la salute della nostra gente e delle nostre imprese. Forse chi ha condotto fino ad oggi la “partita” non è stato all’altezza della situazione e tenta oggi, perché in campagna elettorale di offuscare ciò che ormai è evidente, una totale inadeguatezza”.
Infine la questione della sanità “intorno alla quale andranno fatte valutazioni precise, viste le ultime vicende legate alla società della salute – spiegano i sindaci -: una realtà ricca di prospettive ma che, se non viene rivisitata in un’ottica di collaborazione fra Enti e slegata dalle esigenze di partito, serve solo a procurare incarichi e poltrone. Meglio allora uscirne e ragionare in termini di “zona distretto”, attraverso la quale si possono comunque intavolare politiche di sinergie socio sanitarie e incanalare finanziamenti”.