Caso Giurlani, Dati (Pd): “Giustizia faccia il suo corso, ma evitiamo i sindaci di professione”

3 giugno 2017 | 08:32
Share0
Caso Giurlani, Dati (Pd): “Giustizia faccia il suo corso, ma evitiamo i sindaci di professione”

Il segretario del Pd della Versilia, Giuseppe Dati, interviene sulle vicende giudiziarie che hanno riguardato il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani. “Se Oreste Giurlani ha fatto quello di cui viene accusato, deve andare in carcere. Punto – dice Dati – Chi ruba denaro alla pubblica amministrazione non può godere di alcuna indulgenza. Detto questo, il caso sollecita almeno tre riflessioni per il futuro. La prima è per i partiti e i movimenti politici: devono prestare la massima attenzione nel selezionare le candidature per ogni ruolo. E’ vero che non sempre è facile individuare preventivamente i malandrini, che certamente non si presentano con la felpa con su scritto “ladro”, ma è altrettanto vero che non sempre si fanno tutti gli sforzi necessari a tenere spalancati gli occhi per capire in anticipo chi davvero stiamo candidando a qualcosa. La seconda è per gli elettori: noi tutti, quando andiamo a votare, dobbiamo cercare di vedere tra le nebbie della propaganda e evitare di votare per coloro della cui onestà non siamo sicuri, anche se magari è del partito che ci sta più simpatico. Prima leviamo di mezzo i disonesti, poi ci si confronterà sulle idee di quelli rimasti. La terza riflessione vale un po’ per tutti: leggo sulla stampa che Oreste Giurlani ha fatto per 25 anni consecutivi il sindaco lì, l’assessore qua, il sindaco là…. e come lui ce ne sono molti in Italia. E’ un sistema che non mi convince del tutto. Non è preferibile che chi ha dato un contributo alla sua comunità per un periodo, poi torni a fare il semplice cittadino, soprattutto se si parla di politica a livello locale? Non a caso la legge sui sindaci prevede che dopo dieci anni non ti puoi candidare di nuovo nel tuo Comune. Però consente che ci si possa candidare nel Comune accanto, o dopo un intervallo di cinque anni, tornare a fare il sindaco nel Comune di prima”.

“Non sto parlando dei casi che abbiamo in Versilia attualmente, ma in generale – prosegue Dati – è giusto che uno faccia il sindaco o l’assessore “di professione”? Non rischia di assuefarsi alle logiche del potere e del compromesso, che da strumenti (necessari) per raggiungere gli obiettivi di governo, diventano talvolta essi stessi il fine della propria azione politica? Non sarebbe meglio che uno che ha fatto dieci anni il sindaco o l’assessore smettesse del tutto oppure, se proprio è bravo, vada magari in parlamento o in consiglio regionale, a spendere lì le esperienze che ha maturato sul territorio? Uno che ha fatto per dieci anni il sindaco di un Comune quel che poteva fare l’ha fatto, quel che poteva dare l’ha dato. Evitiamo che… gli venga in mente di prendere”.