
Declinare la memoria al futuro. Perché per costruire il domani – come singoli individui o come grandi comunità – è necessario sapere da dove veniamo. È su questa traccia che si sviluppa Memofest 17 in calendario sabato (10 giugno) e domenica a Seravezza nella splendida Area medicea patrimonio Unesco. Una novità assoluta per la Versilia, due giorni al ritmo incalzante di storie che partono da lontano ma sfociano nell’attualità; incontri e spettacoli che interpretano la memoria in inedite accezioni temporali e la rappresentano sotto forma di musica, teatro, talk-show, con un focus specifico sul passato recente del nostro paese. Di assoluto rilievo nazionale gli ospiti: Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il giovane morto nel 2009 durante una custodia cautelare; il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi; Piercamillo Davigo, già membro del pool Mani Pulite e protagonista della Tangentopoli che ha cambiato la storia d’Italia; il giornalista esperto di fatti mediorientali Alberto Negri; il medico Pierdante Piccioni. Due gli spettacoli in cartellone: Mafie, maschere e cornuti, giullarata antimafiosa di e con Giulio Cavalli, e Non ce ne importa niente, spettacolo teatrale-musicale con Le Sorelle Marinetti.
MemoFest è organizzato dall’associazione culturale Il Giardino delle Parole con la collaborazione e il contributo della Fondazione Terre Medicee e con il patrocinio del Comune di Seravezza.
“Proprio la memoria, in tutte le sue sfaccettature o letture o modalità di percezione, è il motivo conduttore della mia amministrazione, che ha inteso fin dal giorno dell’insediamento sottolinearne essenzialità e necessità di presenza nella programmazione delle azioni quotidiane – dichiara Riccardo Tarabella, sindaco di Seravezza e presidente della Fondazione Terre Medicee – Una compagna di viaggio nel nostro vivere quotidiano, che tutti dobbiamo percepire per affrontare il futuro e dare alle generazioni in crescita la chiave della consapevolezza. Qualsiasi sfida culturale e di crescita sarebbe orfana senza la memoria. MemoFest si inserisce in modo coerente in questa nostra visione ed è per questo che abbiamo subito sposato il progetto, investendoci risorse ed aprendogli le porte del più qualificato luogo culturale della Città. Ci auguriamo che il pubblico lo accolga positivamente e ne sancisca il successo”.
MemoFest 17 si concentra sui fatti di ieri, quelli accaduti poco tempo fa e che ancora gettano la loro luce – o la loro ombra – sul nostro presente: eventi accaduti all’improvviso, e che in un attimo hanno cambiato la nostra realtà; eventi maturati lentamente, ma non per questo meno esplosivi. “Appartengono alla prima categoria le storie di Ilaria Cucchi e del sindaco Sergio Pirozzi, per quanto diametralmente opposte: la prima devastante per una singola famiglia, la seconda per l’intera comunità di Amatrice – spiega Riccardo Ricciardi, direttore artistico di MemoFest – Del secondo tipo sono invece le memorie legate a Tagentopoli, che approfondiremo con il giudice Piercamillo Davigo, e quelle che scuotono il complesso mondo mediorientale di cui è grande esperto il giornalista Alberto Negri, tanto le une quanto le altre caratterizzate da evoluzioni lente ma di portata epocale. La sintesi perfetta del concetto di festival è infine rappresentata dall’incontro con Pierdante Piccioni. Questo medico che all’improvviso, in seguito a un incidente, ha perso dodici anni di memoria, ci farà capire quanto sia drammatica la vita senza ricordi. E quanto, privo di memoria, il futuro non sia nemmeno immaginabile”.
Tutti gli incontri si tengono a Palazzo Mediceo e sono ad ingresso gratuito. Due spettacoli a pagamento, uno per sera, sono programmati invece al teatro delle Scuderie Granducali: sabato sera Giulio Cavalli usa l’arma dei giullari per ridicolizzare il mondo della mafia; domenica Le Sorelle Marinetti, in eleganti atmosfere d’epoca, raccontano attraverso celebri canzonette il mondo tra i due conflitti mondiali.
MemoFest si è affacciato in anteprima al recente Salone Internazionale del Libro di Torino, nell’ambito di uno spazio dedicato esclusivamente ai festival culturali. “MemoFest è stato selezionato infatti tra gli ottanta festival più interessanti della penisola – dice Alessandra Evangelisti, organizzatrice dell’evento di Seravezza. «Nella stessa giornata abbiamo avuto anche il piacere di presentare MemoFest nello stand ufficiale della Regione Toscana durante l’incontro pubblico Festival della Toscana a confronto. È stata un’occasione importante per creare rete e relazione con altre realtà della regione. Il tema della memoria è stato al centro di tutto il dibattito, tanto da pensare a futuri progetti di gemellaggio”.
In questi giorni che precedono MemoFest la biblioteca comunale Sirio Giannini, che ha sede a Palazzo Mediceo, promuove un’interessante iniziativa dedicata alla memoria. “Viene presentata al pubblico una selezione di documenti tratti dall’archivio storico comunale e relativi agli anni della seconda guerra mondiale – spiega l’assessore alla promozione e valorizzazione del territorio Giacomo Genovesi – Documenti che fanno esplicito riferimento al nostro territorio e che testimoniano l’impatto e gli effetti della guerra sulla vita quotidiana delle persone: ad esempio gli avvisi di sospensione delle feste patronali a causa dei bombardamenti o le raccomandazioni delle autorità alla popolazione contro i saccheggi. Un modo per iniziare a lavorare su una matrice anche territoriale del MemoFest e nell’ottica di un coinvolgimento sempre maggiore della Città, anche a livello di spazi urbani”.