Massarosa, Marchetti e Rosi: “Pioppogatto, basta strumentalizzazioni”

15 giugno 2017 | 10:26
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Massarosa, Marchetti e Rosi: “Pioppogatto, basta strumentalizzazioni”

L’assessore alle società partecipate Damasco Rosi e l’assessore all’ambiente Agnese Marchetti intervengono a riguardo della questione sul compostaggio dei rifiuti.

“Troppe favole vengono raccontate sull’impianto di selezione e compostaggio dei rifiuti di Pioppogatto e sulla sua storia – dichiarano l’assessore alle società partecipate Damasco Rosi e l’assessore all’ambiente Agnese Marchetti – e troppe notizie infondate vengono da tempo diffuse ad arte, anche negli ultimi giorni, sempre ai fini propagandistici, creando confusione e inutile preoccupazione nell’opinione pubblica. È stato definito ‘discarica’, ‘pattumiera’ e con ogni altro termine che niente ha a che vedere con ciò che realmente è, ma con l’unico intendo di gettare discredito”.
“Per porre fine a questo ‘sciacallaggio’ – proseguono – e dare modo ai cittadini di vedere con i propri occhi cosa sia, cosa faccia e in che modo funzioni l’impianto di trattamento meccanico biologico di Pioppogatto e conoscerne il passato e quali prospettive future avrà, l’unica soluzione, sperando che possa servire, è organizzare una giornata (o più giornate), cosa che faremo, in cui i cittadini, e i consiglieri comunali che lo vorranno, potranno recarsi presso lo stabilimento, visitarlo, ascoltare la voce degli esperti e porre loro domande. Abbiamo già preso accordi con i responsabili dell’attuale gestore Ersu i quali si sono resi da subito disponibili ad accogliere i cittadini presso lo stabilimento”.
“Nei prossimi giorni decideremo insieme giorno e modalità e li comunicheremo alla cittadinanza per dare modo di poter prendere parte a questa iniziativa. Chi, anche in questo momento, parla a sproposito dell’impianto di Pioppogatto – proseguono – lo fa o perché non conosce o perché è in perfetta malafede. Stessa cosa per chi ne parla attribuendosi meriti che non ha rispetto a scelte che in realtà sono state decise in questi anni collegialmente tra i soci Ersu, vedi ad esempio il trasferimento in quella sede dell’impianto di lavorazione della raccolta differenziata di Pietrasanta, o congiuntamente tra i comuni facenti parte del Consorzio ambiente Versilia (ente proprietario dell’impianto) e che solo oggi possono trovare attuazione alla luce del mutato quadro gestionale e normativo. Sul passato e sui quantitativi dei rifiuti conferibili presso lo stabilimento – specificano – argomento che ciclicamente riappare ma su cui già più volte si è detto, è bene ricordare ancora una volta che se oggi l’impianto può ricevere 140 mila tonnellate di rifiuti anziché 110 mila tonnellate come all’inizio, non è per decisione della giunta Mungai ma è perché così fu stabilito dai Comuni di allora, con la giunta guidata da Larini in testa, i quali aderirono all’atto di sottomissione con il gestore Tev il quale prevedeva l’avvio della fase sperimentale a biomasse di Falascia e contemporaneamente l’autorizzazione all’aumento dei rifiuti trattabili. Un atto che tra le altre cose portò Massarosa a dover riconoscere un debito fuori bilancio di 900 mila euro, che ricaddero sulle spalle dei cittadini, perché si rivelò irrealizzabile. Molte sono state le cose del passato a cui abbiamo dovuto porre rimedio e molti i contenziosi milionari che abbiamo dovuto affrontare e risolvere in questi anni”.
“Sul futuro invece è bene ricordare – puntualizzano – che se per l’impianto di Pioppogatto è prevista oggi la sua trasformazione in ‘fabbrica dei materiali’, per il recupero di materia nell’ottica di un’economia circolare, di risparmio energetico, di economicità, di risparmi in tariffa e nel rispetto delle moderne politiche ambientali, lo si deve all’iniziativa presa in prima battuta proprio dell’amministrazione Mungai che all’inizio del 2014, insieme alle associazioni ambientaliste della Versilia e con il supporto di Enzo Favoino, esperto della Scuola agraria del parco di Monza, si fece promotrice di tale cambiamento e su di esso raccolse l’adesione degli altri comuni della Versilia”.
“Sia per il tempo trascorso, sia per le difficoltà, anche tecniche, di riassumere in poche righe tutta le vicenda – concludono Rosi e Marchetti – un comunicato stampa non basta, ma siamo convinti che i cittadini in questi anni molto abbiamo avuto modo di approfondire, di sapere e di conoscere. Per quelli che non si arrendono nemmeno di fronte alla verità scolpita a caratteri cubitali e indelebili negli atti vale il detto ‘non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire'”.