Da domani a Seravezza la mostra ‘La danza degli utopisti’

22 giugno 2017 | 14:28
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Da domani a Seravezza la mostra ‘La danza degli utopisti’

La danza degli utopisti, questo il titolo della mostra che presenterà da domani (23 giugno) al 31 agosto a Seravezza l’artista Emanuele Giannelli: un intervento site-specific che si sviluppa in otto diverse location fra l’area Unesco di Palazzo Mediceo e il centro storico della città. L’esposizione è promossa da Fondazione Terre Medicee e Comune di Seravezza per il ciclo ‘Scultura a Seravezza’ che si apre quest’anno ed offre a Giannelli la possibilità di misurarsi – per la prima volta – con un tessuto urbano fortemente caratterizzato. A cura del critico Enea Chersicola. L’inaugurazione domani alle 18 a Palazzo Mediceo.

Con questa mostra, Giannelli aggiunge un nuovo capitolo al suo originale studio sull’umanità contemporanea, sulle distorsioni che i nuovi media, la pubblicità, l’immagine, la cronaca, il consumo seriale, l’apparenza producono sul nostro modo di relazionarci con il mondo e con gli altri. Non un giudizio, quello dell’artista, ma un invito a riflettere e interrogarsi, per trovare in noi stessi le risposte. La sua ricerca si concentra sul corpo umano, con tecniche e materiali della tradizione chiamati ad evocare mondi alieni e futuristici grazie anche al recupero e all’utilizzo di elementi di scarto industriali e cibernetici.
“Espongo per la prima volta le mie opere in un contesto urbano – dice emozionato l’artista – sono impaziente di vedere come esse si relazioneranno con i luoghi e quale sarà la reazione del pubblico. È un vanto per me poterlo fare nella mia terra, la Versilia, e in un ambito qualificato di cui fa parte anche il bene Unesco di Palazzo Mediceo. Ho costruito un percorso che idealmente si chiude con i cinque personaggi sospesi sulle acque correnti del fiume, a pochi passi dal punto in cui il Versilia nasce raccogliendo l’energia dei monti circostanti. E proprio ‘energia’ è la parola che mi sembra più appropriata per descrivere non solo l’installazione sul fiume – conclude – alla quale sono molto legato, ma l’intero ciclo espositivo di Seravezza”.
“L’eredità michelangiolesca, le cave di marmo e la presenza attiva nella nostra Città, oggi, di alcune fra le eccellenze internazionali dell’arte e del design contemporaneo – scrive il sindaco Riccardo Tarabella nel catalogo che accompagna la mostra – ci spingono a porre le arti plastiche al centro del nostro progetto culturale, ad intensificare le relazioni con gli artisti e con i designer affinché Seravezza, sempre più, possa definirsi terra feconda di idee e di percorsi in questo specifico ambito delle arti. Ad Emanuele Giannelli, scultore che vive e lavora da tanti anni nella nostra realtà, e che sicuramente può dirsene figlio, non solo dal punto di vista professionale, a lui che ben comprende il significato e l’obiettivo delle nostre intenzioni, affidiamo quindi un ruolo importante: primo interprete di un nuovo indirizzo culturale, iniziatore di una stagione a venire in cui arte e paesaggio, forma modellata dall’uomo ed eredità urbanistico-architettonica, passato e presente si intrecciano per dar vita a una realtà nuova, a un nuovo modo di vivere e condividere la città e i suoi spazi”.
La mostra Il percorso espositivo si apre a Palazzo Mediceo con Haida, due corpi – maschile e femminile – interamente tatuati che si incontrano in un gioco di forza e di attrazione, in cui l’osservatore è invitato a interpretare sia il messaggio superficiale, scritto sulla ‘pelle’ dei protagonisti, che i loro moti interiori. Nel centro storico troviamo l’installazione Stati di allerta, gruppo scultoreo sul tema dello scontro di civiltà e dei timori generati dalle migrazioni che Giannelli espone per la prima volta, composto da dieci opere, sette delle quali in una sala espositiva privata all’angolo delle vie Del Greco e Fusco e tre sulla facciata di un edificio in via Campana. Un altro spazio privato, sempre in via Campana, accoglie la terza installazione, I Visionari, quattro replicanti in giacca e cravatta pronti a spiccare il volo in cerca del sogno e del futuro, un’opera che parla alle giovani generazioni. Nella centralissima piazza Carducci un gruppo di sette sculture dal titolo Mr. Kiribaty: personaggi racchiusi in una gabbia, tutti uguali ma ognuno marchiato con un numero di serie diverso, espressione dell’omologazione e della codificazione verso cui la moderna società ci spinge. Poco lontano, in via Campana, nei pressi del Duomo, l’installazione Bipedi, composta da tre figure umane che esaltano i due picchi contrapposti – evoluzione e autodistruzione – del potere tecnologico nelle mani dell’uomo contemporaneo. Proseguendo verso il fiume che attraversa il centro cittadino, in via Pea, si incontra l’opera Dizzy-Two, altorilievo con il quale Giannelli rende omaggio al musicista jazz Dizzy Gillespie contaminando l’anatomia del volto con l’inserimento di alcuni pezzi meccanici. Infine, direttamente nel fiume, non lontano dal punto in cui i torrenti Serra e Vezza danno vita al fiume Versilia, il gruppo scultoreo più rilevante dell’intera esposizione, I Sospesi: cinque figure che galleggiano nell’aria con l’aspirazione di liberarsi della gravità della vita.