
Il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi ha firmato l’ordinanza che vieta l’uso di acqua potabile per usi impropri. E’ quindi proibito prelevare acqua dalle fontane pubbliche per utilizzo diverso dall’alimentazione, dai servizi igienici e dagli altri impieghi ordinari domestici. Stesso divieto per il prelevamento dell’acqua dalle bocche di innaffiamento stradale e dei pubblici giardini, nonché da quelle di lavaggio delle fognature, eccetto persone autorizzate e dagli idranti antincendio installati nelle strade, se non per lo spegnimento di incendi. Inoltre, non si può utilizzare acqua proveniente dal pubblico acquedotto per scopi irrigui, connessi con attività produttiva e per orti, giardini privati e pubblici, nonché per innaffiare superfici adibite ad attività sportive, sia pubbliche che private.
Medesimo divieto di uso della risorsa idrica, proveniente da pubblico acquedotto, per l’alimentazione di impianti di climatizzazione, di piscine private, ad eccezione di quelle pubbliche o ad uso collettivo, inserite in strutture adibite ad attività turistico- alberghiere, agrituristiche, o ricettive. E’ obbligatorio, comunque, concordare modalità e tempi di riempimento con il Gestore Unico del Sii (Servizio idrico integrato). Non è permesso lavare le auto con l’acqua del pubblico acquedotto, se non rispettando un preciso regolamento. Nell’ambito di un’attività produttiva si devono osservare le seguenti condizioni: disponibilità di risorsa, impossibilità di utilizzare acque provenienti da reti duali, istallazioni di impianti e tecnologie di lavaggio che consentano di ottenere per ciascun ciclo consumi non superiori a novanta litri per autovettura. Infine, divieto di uso dell’acqua proveniente dall’acquedotto pubblico anche per le operazioni di pulizia e lavaggio delle fosse biologiche. Per i trasgressori, saranno comminate le sanzioni previste dalla legge, nonché gli opportuni provvedimenti previsti dal codice penale. In particolare, il vigente Regolamento del Sii dell’Ato 1 prevede che, in caso di inosservanza delle disposizioni, Gaia Spa debba addebitare 250 euro , nel caso di accertati usi impropri, 500 euro nel caso di accertati prelievi abusivi e 350 euro nel caso di accertata manomissione degli impianti del gestore, fino alla disattivazione dell’erogazione, senza obbligo di alcun preavviso. Dalla municipalità arriva l’invito ai cittadini di utilizzare con la massima parsimonia l’acqua potabile, anche per le esigenze domestiche. Contestualmente, vengono comunicati alcuni buoni comportamenti per ridurre, quotidianamente e per tutto l’anno il consumo di acqua potabile.