Rifiuti e sfalci, M5S: “Irrisorio l’impegno del Comune di Seravezza”

Rifiuti e sfalci, il M5S Versilia storica mette nel mirino la delibera con la quale la giunta di Seravezza ha modificato e integrato il servizio di spazzamento e pulizia cestini delle frazioni della montagna fornito da Ersu. “Lo spazzamento meccanizzato ha sostituito quello manuale – si spiega -, effettuato finora in modo approssimativo e quasi mai con le tempistiche stabilite nel contratto: il costo complessivo di questo nuovo servizio è di circa 38.000 euro. Facendo una ricerca ulteriore, è emerso che l’amministrazione investe per la pulizia e sfalcio erba in tutto il territorio comunale, dalla Montagna fino alla Piana quercetana, una cifra pari a circa 60.000 euro per il periodo maggio-agosto: una somma troppo irrisoria per poter consentire più di una pulizia dei cigli stradali in un territorio così vasto”.
“Ma basta percorrere le nostre strade per rendersi conto che è un servizio insufficiente – si aggiunge -: la vegetazione invade le sedi stradali riducendone pericolosamente visibilità e percorribilità. Perché allora si preferisce investire soldi pubblici per uno spazzamento meccanizzato in centri storici dove di fatto la spazzatrice nemmeno può accedere, versando soldi ad Ersu per un servizio costoso (38.000 euro) e poco utile, invece di destinarli alla pulizia e al mantenimento del decoro del nostro territorio in modo più efficace? Le strade e il decoro urbano sono il biglietto da visita di un Comune che ambisce a potenziare la propria appetibilità turistica: un turista che percorre queste vie cosa può pensare del nostro Comune, vedendo una spazzatrice pulire la mezzeria di una strada invasa dalla vegetazione, se non percepire uno stato di abbandono e incuria? Capiamo che questa amministrazione possa ritenere legittimo assumere un istruttore amministrativo a 12.000 euro, o finanziare iniziative che vanno a rimpinguare le casse di enti come Ersu, erodendo soldi ai servizi essenziali per la collettività. Da parte nostra, tuttavia crediamo che sia dal taglio degli sprechi, in favore del finanziamento di iniziative essenziali e servizi necessari, che si possa veramente avviare un cambio di rotta nel modo di gestire la cosa pubblica”.