Stop al peracetico, Bertola: “Serve video ispezione delle fognature”

Lo stop di Arpat alla sperimentazione del peracetico attesta, come sostiene la lista Il futuro nelle radici, “il definitivo fallimento delle scelte portate avanti dal sindaco di Camaiore Del Dotto, che hanno purtroppo messo a rischio la balneabilità sulle spiagge non solo di Lido, ma di tutta la Versilia”.
“Non sono mai stato d’accordo sull’uso del peracetico e lo stop da parte dell’Arpat, che ha sempre espresso dubbi sull’utilizzo di questa sostanza, conferma le mie perplessità – afferma Giampaolo Bertola, ex candidato sindaco e consigliere comunale del gruppo Il futuro nelle radici – Un fallimento totale quindi per la sperimentazione fortemente voluta dal sindaco Del Dotto e da lui mal gestita; il problema dell’inquinamento della Fossa dell’Abate va risolto in modo definitivo e non con un semplice palliativo, oltretutto potenzialmente dannoso per la salute; come ho sempre affermato anche durante i tanti incontri avuti con i cittadini e le associazioni di categoria durante la campagna elettorale, va attivata anzitutto una capillare video ispezione delle fognature nere, molte delle quali sversano liquami direttamente nella rete bianca”.
“Anche il sindaco Del Dotto – continua Bertola – alla fine è stato costretto a darmi ragione e sembra si sia deciso ad adottare questa soluzione: pochi giorni fa infatti è apparsa la notizia dell’avvio di controlli in questo senso da parte del Comune di Camaiore e di Gaia. Del resto io avevo già iniziato questo percorso nel 2011 e purtroppo sono stati sprecati 6 anni (e tantissimi soldi), solo per il ‘capriccio’ del primo cittadino, che ha portato avanti ottusamente la strada del peracetico, nonostante da più parti ci fossero pareri contrari, compreso l’Arpat. L’agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana ha più volte espresso pareri negativi, sia per la mancanza di dati certi sull’efficacia dell’acido, sia per l’eventuale pericolosità di questa sostanza per ambiente e salute umana. Purtroppo le scelte sbagliate del sindaco Del Dotto sono costate ai cittadini oltre un milione di euro, mettendo a rischio per l’ennesima volta la stagione estiva”.
“Inoltre – spiega il consigliere – da ora in poi saranno i sindaci a dover emettere il divieto di balneazione in base ai dati forniti dall’università, senza attendere l’indicazione delle analisi dell’Arpat. Una decisione che denuncia di fatto una situazione fortemente problematica sul fronte inquinamento e che probabilmente arriva per incentivare una maggiore trasparenza sui dati della sperimentazione del peracetico, trasparenza che in questi mesi è stata totalmente trascurata dal primo cittadino di Camaiore. La presa di distanza di Arpat dovrebbe segnare la fine della sperimentazione portata avanti da Del Dotto e l’avvio di soluzioni concrete e definitive per tutto il litorale versiliese”.