Le colonne ritrovate negli scavi di Pietrasanta diventano panchina storica

Le due colonne in marmo ritrovate a novembre scorso a Pietrasanta durante gli scavi in piazza Statuto sono diventate una panchina storica. L’amministrazione comunale guidata da Massimo Mallegni aveva infatti deciso di valorizzare i due preziosi reperti, seppelliti da più di 70 anni, trasformandoli in una seduta che è stata collocata a pochi metri di distanza da dove sono stati rinvenuti. Le due colonne rappresentano una bella e suggestiva testimonianza del millenario legame tra la lavorazione del marmo, i laboratorio, la città e la sua storia. Si arricchisce di un ulteriore “pezzo” della storia della città l’arredo urbano del centro storico. La panchina è stata installata in piazza Statuto, all’ingresso della scalinata che porta lungo via Capriglia ed è stata donata da un pool di pietrasantini che ne hanno curato la realizzazione: Alvaro Pesetti, che ha coordinato il progetto di recupero, Francesco Palagi che ha fornito il marmo e Rolando Tarabella che lo ha lavorato.
“Queste due colonne rappresentano un piccolo pezzo della storia di Pietrasanta – spiega Adamo Bernardi, capo di gabinetto del sindaco che ha avuto l’idea di recuperare e valorizzare i reperti – e non potevamo permettere che finissero in qualche magazzino. Diamo una seconda possibilità ad un frammento della nostra tradizione che abbiamo scoperto, per caso, durante gli scavi. Questa panchina sarà anche il simbolo del desiderio e dell’attaccamento alla nostra tradizione. Un nuovo luogo d’arte per turisti e residenti”. L’amministrazione ringrazia i tre pietrasantini che hanno “firmato” la nuova panchina: “Grazie ad Alvaro Pesetti – conclude Bernardi – e a chi, con lui, ha reso possibile questo bel recupero”. Nel frattempo prosegue anche la pulizia delle opere d’arte aggredite dal tempo e dall’incuria di anni di trascuratezza inserite nel Parco internazionale della scultura. Le opere sono lavate e pulite con una speciale idropulitrice che l’amministrazione ha acquistato per questo scopo. Dopo Il Pugilatore di Messina in via Garibaldi, Il Cerchio del Vento di Muto ed altre anche il San Giovanni di Rosario Murabito in piazza Matteotti (lato monti), l’attenzione delle maestranze comunali si è concentrata sui Buoi Carratori di Cascella, il San Martino di Marco Miozzo ed il monumento all’Alpino di fronte alla Misericordia di Pietrasanta in piazza Matteotti, ed ancora la scultura in travertino ospitata all’ingresso del quartiere Macelli che il tempo e l’incuria aveva reso irriconoscibile, il monumento ai caduti di Vallecchia ed il monumento dedicato a Leopoldo II di Lorena in piazza Duomo tornato al suo primo splendore.