Rizzini: “Mallegni, la tradizione cattolica con un presepe di plastica”

Stefano Lodi Rizzini, segretario Pci – federazione di Lucca e della Versilia, attacca oggi (22 luglio) il sindaco di Pietrasanta Mallegni, sui temi dell’accoglienza e della strumentalizzazione delle marginalità. “Quando il sindaco Mallegni utilizzò il presepe nelle scuole pubbliche – si legge – per fare una campagna mediatica sulla nostra tradizione cristiana, abbiamo denunciato la strumentalità di tale azione. Molti nostri concittadini ne furono invece colpiti positivamente: tutti in animo cristiani e tutti cattolici praticanti. Una mangiatoia, due giovani, un uomo, una donna incinta, probabilmente scuri di pelle vista la collocazione geografica, cercano riparo, senza trovarlo né dalle istituzioni né dalle locande del luogo. Una storia di povertà, di solitudine, di marginalizzazione in cui la comunità cristiana delle origini si riconosce, si raccoglie e cresce sostenendo principi di solidarietà, altruismo e la vicinanza agli ultimi. Oggi Maria e Giuseppe sono una famiglia italiana o migrante, bianca o nera, che fugge dalla guerra, dalla fame, dall’emarginazione, dalla povertà, dalla mancanza di lavoro e nasce in un paese africano, a Pietrasanta o in qualsiasi altro luogo del mondo”.
Lodi Rizzini spinge, in particolare, sul tasto della presunta strumentalità di certe azioni: “Un fatto accomuna queste famiglie: i politici, le istituzioni e una gran parte della società di locandieri ne strumentalizza le tragedie, li emargina, le mette l’una contro l’altra. Mallegni in questo non è il nuovo, ma il solito. Da sempre, infatti, c’è chi, per raccogliere voti e garantirsi una ribalta politica nazionale, non si fa scrupoli a strumentalizzare la disperazione e a scatenare istinti primitivi in una fetta di Paese non più in grado di capire ciò che è giusto e ciò che non lo è. Il sindaco Mallegni brandisce la clava ma, pur amministrando il comune, non fa niente per risolvere i problemi dei pietrasantini che cita ogni volta contrapponendoli ai migranti: se lo facesse non avrebbe più argomenti per porsi come paladino degli interessi nostrani e non potrebbe dare colpe ad altri della mancanza di risposte ad interessi legittimi e primari di molti nostri concittadini. Perché rispetto a questa vicenda, alla fine, per il nostro sindaco è sufficiente cercare visibilità con un bel presepe, purché di plastica.
Per quanto ci riguarda, seppur da una posizione laica, condividiamo quanto sostiene il parroco di Macelli: in questa vicenda ne va del nostro essere persone su questa terra e perché ci sono risvolti umani che non possono essere trascurati in tutta questa tragedia”.