
La mostra Know di Alfred Milot Mirashi inaugura, in via sperimentale, il nuovo spazio espositivo all’interno del palazzo comunale di Pietrasanta. L’amministrazione Mallegni è infatti intenzionata ad allargare gli spazi espositivi includendo, nel percorso d’arte, anche il municipio con aperture straordinarie e pomeridiane nel weekend. Le opere di Milot arredano l’interno e l’esterno del palazzo comunale, che già ospita i bellissimi affreschi realizzati da Romano Cosci, i bozzetti di Botero, Vangi e La benedizione della statua di San Luca che l’amministrazione ha fatto rientrare da San Francisco.
Promossa dal Comune di Pietrasanta, Fondazione Versiliana e Fondazione centro arti visive nell’ambito del progetto Start – grandi eventi, la mostra – una rassegna delle opere più riuscite e famose dell’artista – è realizzata in collaborazione con la galleria Open One di Pietrasanta (curatrice Fiammetta Galleni) e si sviluppa in un percorso ‘dentro il ventre’ del municipio. Due gli inediti in esposizione: Incastro, una scultura in marmo realizzata in collaborazione con la ditta Bovecchi e Potere infinito, opera destinata a far discutere che richiama il potere papale. La mostra resterà aperta fino al 17 settembre dal lunedì al sabato dalle 8 alle 13. L’ingresso è libero e gratuito.
Chi è Alfred Milot Mirashi
Artista italo-albanese, nasce il 29 agosto 1969 a Milot nel nord dell’Albania.
Affascinato fin da piccolo dai colori e dalla bellezza degli abiti tradizionali che la madre realizzava per lavoro, inizia a disegnare e a coltivare la passione per l’arte. Dopo gli studi artistici in Albania, spinto anche dalla difficile situazione politica del suo paese, giunge in Italia nel 1991.
Durante i primi anni vive a Napoli, arrangiandosi in piccoli lavori. Qui conosce l’arte barocca degli artisti napoletani e il linguaggio innovativo di Caravaggio. Nutrendo il forte desiderio di frequentare l’accademia delle belle arti abbandona Napoli e si stabilisce a Firenze, dove entra a stretto contatto con l’arte rinascimentale, rimanendo particolarmente colpito dai capolavori conservati al museo degli Uffizi: Michelangelo, Botticelli, Raffaello, Leonardo, Caravaggio, la cui conoscenza entra a far parte della sua memoria pittorica, così come le architetture, le piazze a misura d’uomo, le statue. Ma anche lì intuisce che il tipo di vita condotta non risponde alle sue reali attese: nel 1995 parte e si iscrive all’accademia di Brera a Milano. Quelli milanesi sono anni d’accanito lavoro, d’osservazione e studio, indispensabili ad un pittore.
Nel 1996 tiene la sua prima mostra personale, Everyday portraits, al Master Class di Milano, esponendo una serie di dipinti e di schizzi, che sono le sue prove iniziali.
All’accademia, insieme con altri studenti, fonda il giornale Brera informazioni che tratta di problemi specifici della scuola, di cui è vicedirettore. Vince una borsa di studio Socrates Erasmus e per 6 mesi va a studiare in Inghilterra all’University art & design Loughborough e visita i maggiori musei londinesi, accrescendo al sua cultura.
Al suo rientro e per tutta la sua permanenza a Milano, anche successivamente al suo diploma all’accademia di Brera nel 1999, partecipa a numerose mostre collettive e personali a Milano, Novara, Torino, Roma e in Svizzera; partecipa a vari concorsi, tra cui quello bandito dalla Fondazione Walt Disney di Orlando, e vince il primo premio di pittura al concorso svoltosi a Villa Litta a Milano e il premio al Salon I, al museo della permanente di Milano, dove una giuria seleziona i due più promettenti tra circa quattromila partecipanti ed Alfred è uno dei premiati.
E’ il 2003 l’anno di esplosione di Milot, protagonista al Maschio Angioino di Napoli con la sua personale Le Veneri di Milot, realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Regione Campania e con il patrocinio dell’ambasciata albanese d’Italia. La mostra del giovane artista mediterraneo, stabilisce un punto fermo nella sua ricerca concettuale e stilistica, proponendo una serie di grandi tele, denominate Angolo del Mediterraneo, sulla contaminazione fra la cultura popolare albanese (in particolare le texture dei vestiti tradizionali del suo paese di origine) e la memoria storica del Mediterraneo, rappresentata da icone scultoree consolidate nella visione artistica sud europea, dalle statue di matrice illirica a quelle greche, romane e rinascimentali. Contemporaneamente Milot presenta una serie di installazioni che attraversano l’intera trama degli eventi della cultura mediterranea. Di particolare impatto è l’opera Le Veneri di Milot, rappresentata formalmente da sette uova di grandi dimensioni riferite ad alcune figure della storia che sono entrate nell’immaginario collettivo: da Madre Teresa di Calcutta a Skanderbeg, Dante Alighieri, Caravaggio, Giordano Bruno, Alessandro Magno e Diego Armando Maradona.
Comincia così un periodo di fiorente carriera artistica che lo vuole, in personale o in collettiva, in tutta Italia ad esporre le sue opere.
Le porte internazionali gli si aprono nel 2008, quando è presente a New York alla Peg Alston fine art gallery e poi a Berlino alla Infantellina Contemporary. Il successo internazionale prosegue nel 2009 con l’invito alla Prague Biennale 4, padiglione Albania e Kossovo, ed ancora New York alla Peg Alston fine art gallery. Nel 2011 arriva l’ambito invito all’Open 14, esposizione internazionale di sculture ed installazioni a Venezia Lido a cura di Paolo de Grandis e Calotta Scarpa.
Il 2012 è un anno intenso per l’artista che vince il premio internazionale di pittura and calligraphy, a cura di Vincenzo Sanfo. Partecipa alla quinta edizione della Biennale internazionale di Torino, opere d’arte su carta, e vince a Londra la medaglia d’oro in pittura al museo Barbican centre. La personale Passepartout alla galleria La corte d’arte contemporanea, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi e Carolina Orlandini a Firenze, è un successo e proclama la chiave suo simbolo artistico.
Nel 2014 espone al museo d’arte moderna Jinan in Cina, nella mostra Da Leonardo da Vinci al tempo di oggi a cura di Vincenzo Sanfo; a Malta all’istituto italiano di xultura alla mostra Arte attraverso il Mediterraneo a cura di Anselmo Villata; a Firenze all’accademia delle arti e disegno Art II Mustle città d’arte per l’arte contemporanea Io e Michelangelo a cura di Tiziana Leopizzi e Luigi Zangheri. Nel 2015 partecipa all’undicesima edizione della Biennale di Pechino, e nel 2016 è ospite della galleria Tornabuoni di Firenze, con la personale Believe.
Nello stesso anno, insieme all’amico artista Helidon Xhixha, organizza la mostra al palazzo reale di Torino, dal titolo Azione e pensiero a cura di Anselmo Villata.