Usi civici: Seravezza, Asbuc ed Henraux si accordano

28 luglio 2017 | 13:00
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Usi civici: Seravezza, Asbuc ed Henraux si accordano

Comune di Seravezza, Asbuc Montagna di Seravezza e società Henraux hanno formalmente elaborato uno schema di accordo per chiudere bonariamente e con reciproca soddisfazione la causa aperta ormai da quasi trent’anni al commissariato per la liquidazione degli usi civici del Lazio e della Toscana. Le parti hanno illustrato l’ipotesi di accordo al commissario in occasione dell’udienza del 20 luglio scorso, ricevendo il via libera alla stesura dettagliata, giuridicamente corretta e definitiva dell’intesa. I legali lavoreranno al documento fin dai prossimi giorni con l’obiettivo di sottoporre il verbale di conciliazione alla firma entro l’autunno. “Non è esagerato parlare di momento storico – dichiara Riccardo Tarabella, sindaco di Seravezza – perché siamo in una fase molto avanzata, se non conclusiva, del percorso transattivo ripreso con forza dopo la sentenza parziale emessa dal magistrato agli usi civici il 5 febbraio 2014. Da allora, un cammino caratterizzato da un lento ma graduale avvicinamento tra le parti, una volontà sempre più chiara e manifesta da parte di Asbuc e Henraux di comporre la vertenza nel senso auspicato e voluto dall’amministrazione Comunale. Per noi si tratta di un tassello fondamentale di un più ampio progetto pubblico di sviluppo e valorizzazione della montagna seravezzina”.

L’ipotesi di accordo sottoposta al commissario nell’udienza del 20 luglio scorso si articola in tre punti. Il primo riguarda il distacco di una serie di terreni di valore paesaggistico e boschivo oggi detenuti da Henraux a favore di Asbuc. In queste aree Asbuc potrà sviluppare attività di valorizzazione ambientale e turistica, mentre Henraux manterrà la piena proprietà, non più contestabile, delle aree sulle quali insistono le attività di cava. Il secondo punto dell’accordo prevede l’acquisto da parte di Henraux, sempre a favore di Asbuc, dell’immobile comunale dell’ex scuola elementare di Fabbiano, da destinare a sede istituzionale e allo svolgimento delle attività dell’ente. La scelta è ricaduta sull’immobile di Fabbiano in quanto ritenuto il più idoneo per posizione, dimensioni e costo ed anche perché rispondente alle indicazioni date dall’Amministrazione Comunale di favorire il recupero di una struttura inutilizzata in un contesto urbano della montagna. Il terzo punto della bozza d’intesa riguarda la definizione tra Comune e Henraux della vicenda legata all’enfiteusi di alcune terre del 1885: a fronte del pagamento di un canone di affrancazione, la cui entità è già stata determinata da un perito nominato dal commissario, la società di Querceta acquisirà la piena proprietà delle aree già oggetto di enfiteusi. La somma che il Comune incasserà a seguito dell’affrancazione sarà destinata ad Asbuc come contributo per il restauro della scuola di Fabbiano. La vicenda relativa all’enfiteusi non è direttamente collegata alla causa in essere presso il Commissariato agli usi civici ma Comune ed Henraux hanno ritenuto che l’occasione fosse propizia per chiudere anche questa annosa questione.

Il vicesindaco Valentina Salvatori, che segue dal 2011 l’evolversi della causa relativa agli usi civici, riferirà sulla vicenda lunedì prossimo in consiglio Comunale. “Non possiamo che esprimere la nostra massima soddisfazione per la possibilità sempre più concreta di giungere alla definizione di una controversia che affonda le sue radici in un lontano passato e che avrebbe il significato di una vera e propria pacificazione sul territorio”, dichiara. “Potrebbe trattarsi di un esito di importanza storica – prosegue – fortemente voluto dall’amministrazione comunale, che per anni ha svolto un ruolo di mediazione e garanzia, per favorire un percorso di progressivo incontro fra posizioni inizialmente molto distanti, al quale Asbuc ed Henraux hanno aderito con sempre maggiore convinzione e buona volontà. A nostro modo di vedere è un accordo intelligente, che offre benefici a tutti gli attori coinvolti: consente ad Henraux di mantenere la piena proprietà dei terreni interessati dalle attività estrattive, ad Asbuc di dotarsi di una sede istituzionale e di acquisire terreni sui quali sviluppare attività turistiche ed ambientali, al Comune di incamerare risorse grazie alla vendita di un immobile e di veder realizzato al contempo il recupero dell’ex scuola di Fabbiano, restituita a una funzionalità pubblica a beneficio di tutta la comunità della montagna seravezzina”.

“La Henraux è da secoli parte viva e integrante del territorio di Seravezza, la sua storia è la storia di questa comunità e io credo fermamente che l’alleanza tra le diverse componenti sociali ed economiche sia il motore indispensabile dello sviluppo – dichiara Paolo Carli, amministratore delegato Henraux – e la lunga battaglia davanti al commissariato per gli usi civici, che sta finalmente componendosi, ha accertato, da un lato, con la sentenza parziale del 2014, che i contratti di acquisto del generale Henraux sono atti legittimi e pienamente efficaci, e dall’altro lato, che gli usi civici sono una delle più importanti realtà fondanti l’identità territoriale della montagna seravezzina. La società Henraux auspica la fine delle contrapposizioni che hanno segnato gli ultimi anni, e per questo si è resa disponibile a raggiungere un accordo con Comune e Asbuc che rappresenti un forte segnale di unità e reciproco rispetto”.

Chiude la nota di Asbuc: “Il Consiglio Asbuc si dice sostanzialmente soddisfatto dell’intesa raggiunta – l’analisi del presidente Gabriele Stagi – anche perché la questione sul demanio civico si è protratta ormai da troppo tempo e le vicende giudiziali attualmente radicate nel solo primo grado di giudizio, rischiavano di protrarsi per molti altri anni ancora, tenuto conto dei successivi gradi di impugnazione. Come abbiamo spiegato ai frazionisti nelle assemble, l’accordo non deve essere visto come un punto di arrivo ma come un punto di partenza. Le terre che verranno distaccate in favore di Asbuc, unitamente a quelle già catastalmente assegnate con il provvedimento regionale di reintegra sommano a circa 400 ettari dislocati in parte sul versante del Monte Carchio, in parte sul Monte Cavallo e una grossa particella sopra la galleria del Cipollaio. Questo permetterà all’intera comunità della montagna di Seravezza di riappropriarsi del proprio patrimonio boschivo e al contempo permetterà di valorizzare il territorio e costruire nuove opportunità. Inoltre l’immobile che entrerà nella piena proprietà Asbuc, oltre a costituire un valore per nulla trascurabile, potrà divenire un punto di aggregazione, di attività legate allo sviluppo turistico in un’ottica di rispetto e valorizzazione delle peculiarità della montagna di Seravezza”.