‘Da Man Ray a Dorazio’, mostra alla Gamc

4 agosto 2017 | 13:20
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‘Da Man Ray a Dorazio’, mostra alla Gamc

Nuovo allestimento per la galleria d’arte moderna e contemporanea Lorenzo Viani: l’amministrazione comunale presenta oggi (4 agosto) alle 18,30, alla presenza del vice presidente della Regione Toscana Monica Barni e del sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, “Impressioni e parole su carta. Da Man Ray a Dorazio” a cura di Alessandra Belluomini Pucci, Claudia Fulgheri, Gaia Querci, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Una nuova lettura della collezione Pieraccini dedicata all’intreccio, allo scambio, all’influenza reciproca tra parola e immagine, tra letteratura e arti grafiche attraverso le cartelle dei più importanti autori italiani e internazionali del novecento. A partire dalla prestigiosa cartella realizzata nel 1960 su committenza di “un amateur” e ispirata al poeta francese Rimbaud, dove sono presenti i maggiori autori internazionali del Novecento come Picasso, Braque, Giacometti, Mirò, il percorso del nuovo allestimento prosegue con l’impegno politico e sociale di Emilio Vedova con la cartella Spagna Oggi del 1961. Il segno di Vedova, caratterizzato da immagini violente e spettacolari, propone una spaccatura istintiva dell’equilibrio formale mediante una correlazione cromatico-segnica di forte impatto come palese rivelazione di una metafora indicativa dell’impegno politico dell’artista. Il segno inconfondibile di Giuseppe Capogrossi è presente con l’album Marlborough del 1969. Il suo grafema a tridente ripetuto è la ricerca di un ordine e di una metrica ritmica espressa attraverso moduli grafici; l’artista stesso afferma che in questa tecnica si riassume “la sua libertà, la felicità, la pienezza del proprio essere e l’espressione diretta del proprio esistere”.

“Tutto si crea interiormente, io costruisco attraverso il colore” scrive a proposito della sua attività artistica Sonia Delaunay, autrice di dieci acqueforti raccolte nella cartella Avec moi-Même del 1970, ispirata a una citazione di Platone che hanno la freschezza e l’immediatezza dello schizzo, a cui si aggiunge la capacità espressiva dei colori. Una contrapposta interpretazione informale del colore, tradotto come libera strutturazione dello spazio pittorico in ampie campiture cromatiche violentemente segnate, ci viene restituita da Antonio Scordia con le serigrafie realizzate nel 1975, ispirate alla lirica dei Canti Barocchi di Lucio Piccolo.

Piero Dorazio con l’amico poeta Giuseppe Ungaretti instaura un proficuo sodalizio artistico, scaturito nella cartella La Luce, dove il confronto della parola con il colore genera, per naturale metamorfosi di visioni, un movimento senza differenza tra realtà e invenzione
Le poliedriche e dissonanti Fantasie di Umberto Mastroianni del 1970, autore di un originale lessico in cui la forma viene restituita attraverso una simbologia di segni e gesti, si contrappongono alla grafia severa delle acqueforti di Hans Richter. Originale e antitetica è la produzione di Angelo Savelli – il “maestro del bianco” – nella cartella Dieci Poeti Americani, del 1962, in cui realizza la propria rivoluzione trasformando il bianco in un’inesauribile fonte d’ispirazione, e dove il gesto grafico ritrova una prassi di contemplazione attraverso una rinnovata concezione dello spazio. La ballade des dames hors du temps di Rimbaud ispira infine Man Ray, con una raffinatissima celebrazione del mondo femminile attraverso una serie di intime rappresentazioni di figure di donna; unica quanto straordinaria aggraziatissima voce fuori dal coro informale e astratto che caratterizza il nuovo allestimento.

Gli artisti in mostra sono: Arp, Georges Braque, Jean Cocteau, Giuseppe Capogrossi, Sonia Delaunay, Piero Dorazio, Max Ernst, Alberto Giacometti, Valentine Hugo, Man Ray, Umberto Mastroianni, Juan Mirò, Pablo Picasso, Hans Richter, Angelo Savelli, Antonio Scordia, Emilio Vedova, Jacques Villon.