Maleodoranze a Viareggio, controlli a tappeto di Arpat

19 agosto 2017 | 13:37
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Maleodoranze a Viareggio, controlli a tappeto di Arpat

Dopo i controlli effettuati nel mese di luglio e nella prima metà di agosto, anche il 16, 17 e 18 agosto sono continuati – di notte e di giorno – i controlli dei tecnici Arpat per accertare le fonti delle forti maledoranze avvertite dalla popolazione di Viareggio e dei comuni limitrofi, specialmente nelle ore notturne. “Grazie alle segnalazioni di alcune “famiglie sentinella” – spiega Arpat – i controlli effettuati in modo più tempestivo di notte hanno permesso di individuare una delle fonti significative delle maleodoranze. Durante i sopralluoghi è stata confermata la presenza di fonti – di minore rilevanza, ma, comunque anche significative – di maleodoranze vicino alla rotatoria tra la strada Provinciale 5 e via del Brentino, si è percepito, molto intensamente un odore fastidioso riconducibile alla lavorazione dell’olio di oliva e quindi verosimilmente dovuto allo stabilimento Salov, nel quale è stato effettuata una nuova ispezione il 18 agosto e sono al momento in corso le valutazioni del caso. Altri casi sono stati registrati all’impianto di compostaggio Sea Risorse, in località La Morina: è stata rilevata la presenza di blandi odori riferibili a tale attività, vicnino al ponte di Maghetto nel quartiere Varignano. Situazione simile all’impianto di conferimento rifiuti di Sea Risorse in via Poggio alle Viti, dove vengono stoccati alcuni rifiuti provenienti dalla raccolta porta a porta del Comune di Viareggio quali multimateriale (plastica e alluminio) e vetro, sono stati percepiti odori provenienti dal cumulo di multimateriale, comunque circoscritti a solo pochi metri di distanza, che non erano percepibili dall’esterno del perimetro.

“L’attenzione si è quindi concentrata – prosegue Arpat – sull’impianto Tmb di Pioppogatto gestito da Ersu Spa. Allo stabilimento il 16 agosto sono state acquisite alcune parti del registro di controllo delle aperture dei portelloni e del registro di carico/scarico dei rifiuti, che sono attualmente al vaglio degli operatori dell’agenzia. Nella notte fra il 17 ed il 18 agosto, grazie alla segnalazione di una “famiglia sentinella”, è stato effettuato un controllo durante il quale è stato percepito odore di rifiuti forte e persistente lungo la strada per raggiungere l’impianto di Pioppogatto. Davanti all’ingresso dell’impianto è stata riscontrata la presenza di camion in sosta, due grossi automezzi che emanavano odore di rifiuti molto forte e persistente. Preme evidenziare che al di fuori dello stabilimento è stato recentemente disposto il divieto di sosta per 24 ore e sono stati apposti anche i relativi cartelli. Durante la mattinata del 18 agosto, lo stesso operatore si è recato nuovamente all’impianto, acquisendo la documentazione necessaria per gli accertamenti in corso. Da una prima consultazione dei formulari, risulta che i rifiuti provenienti dal viterbese partono il giorno prima per essere conferiti a Ersu nel primo mattino del giorno successivo. Alcuni trasportatori sostano in orario notturno davanti all’ingresso dell’impianto in attesa di poter scaricare i rifiuti il giorno dopo (anche se lungo la strada in questione è vigente il divieto di sosta 0-24 con rimozione). Sulla base degli ulteriori accertamenti svolti, si delinea una chiara correlazione tra gli odori di rifiuti segnalati e i mezzi che sostano, durante la notte, davanti all’impianto di Pioppogatto. In considerazione della presenza del divieto di sosta recentemente disposto al di fuori dello stabilimento Ersu a Pioppogatto, è necessario che chi di competenza vigili sulla effettiva applicazione del divieto”.
“In attesa dell’esito dell’analisi delle informazioni e dei documenti acquisiti durante i vari sopralluoghi – conclude Arpat – considerato che il problema della sosta dei camion potrebbe presentarsi anche in altre zone, Arpat ha segnalato ai comuni interessati che si ritiene opportuno al momento suggerire a ciascuna amministrazione comunale l’emissione, per il proprio territorio di competenza, di una ordinanza urgente che vieti la sosta su area pubblica ai mezzi che trasportano rifiuti a rischio odorigeno, indicando anche i relativi codici Cer. Infine, Arpat ha suggerito all’autorità competente regionale la possibilità di prescrivere ad Ersu di ricevere i carichi di rifiuti provenienti dalla provincia di Viterbo, relativi all’accordo sottoscritto tra Regione Toscana e Regione Lazio, esclusivamente in orari tali da minimizzare la sosta, specie notturna, dei mezzi potenzialmente odorigeni sul territorio, ad esempio dalle 12 fino alle 18”.