Massarosa, gli organizzatori del corteo: “Strumentalizzati dalla politica”

Gli striscioni di Repubblica Viareggina contro la manifestazione che si è svolta venerdì scorso a Massarosa hanno sollevato una serie di polemiche. Al punto che Marzia Lucchesi, una delle organizzatrici del corteo organizzato in paese, prende di nuovo la parola per chiarire quale fosse lo spirito della manifestazione. “Torno a ripetere – spiega – che il corteo svoltosi a Massarosa non era organizzato da nessuna forza politica e che il tema principale non era quello dello stupro subito dalla ragazza minorenne, ma ripeterlo a chi non vuol capire è inutile. E a questo punto è chiaro che non si voglia capire”.
“Immediatamente – aggiunge – la politica ha travisato a suo tornaconto l’evento a partire proprio dal tema di fondo. I cittadini hanno voluto semplicemente chiedere maggior sicurezza sul territorio comunale e l’hanno fatto consegnando all’amministrazione delle richieste. Abbiamo usato mezzi e messaggi semplici, tipici della gente comune. Purtroppo però, subito prima dell’evento e subito dopo certa stampa ha pubblicato articoli pieni di parole grosse che la gente non ha mai neppure pensato e offese pesanti alla mia persona, che sono una delle organizzatrici del corteo, innescando così un meccanismo perverso di odio. La politica, quella che ci dovrebbe tutelare, ha dato fuoco a una miccia che non vuole spengersi. I primi veri attacchi sui giornali online si ignorano, come se, quella scritta dai giornali, non fosse violenza anch’essa. E non c’è versi di veder tornare indietro sui propri passi questa politica fatta di guerra verbale, nonostante le smentite da parte mia e della gente. Forse non c’è volontà perché “nel bene e nel male purché se ne parli”. E quando mai capiterà di nuovo un evento del genere per poter essere al centro dell’attenzione? Da giorni si continua a voler dire, falsandolo, quello che è stato e a travisare i contenuti del corteo. I cittadini, i promotori del corteo, loro sono i veri strumentalizzati dai proclami e dalle guerre sulla carta stampata. Mai avrebbero creduto che chiedere sicurezza avrebbe portato conseguenze così aspre e ingiustificate. Per quanto mi riguarda, anche io sono una donna e come organizzatrice, anche io ho subito attacchi scritti e non solo, ma evidentemente chi cerca di fare notizia, ritiene che la violenza scritta si possa rivolgere a chi sì e a chi no, ad alcune donne sì e ad alcune donne no”.