Scontro fra Lega Nord e Cobas sulla manifestazione di Massarosa

“Invece di tutelare i lavoratori italiani che, a causa dell’importazione dei nuovi schiavi non hanno più certezze e sono condannati ad accettare lavori precari e sottopagati, i sindacati continuano a soffiare demagogia obsoleta”. Apre così la nota di Maria Domenica Pacchini, segretario Lega Nord di Viareggio, sostenendo che “i sindacati locali non perdono occasione per parlare a senso unico”. Parole con le quali Pacchini risponde alle critiche arrivate in particolare dai Cobas.
“Una sinistra ormai ipovedente – continua il segretario Lega Nord – che accusa chi tempestivamente e quotidianamente si mobilita per dimostrare sostegno ai cittadini, a prescindere dal genere di sopruso subito. Una sinistra lontana inesorabilmente dal proprio popolo, principalmente perchè definisce razzismo e xenofobia la richiesta di sicurezza, giustizia, equità e diritti degli italiani. Ma i sindacati dov’erano – domanda Pacchini – quando si approvava la Legge Fornero o si aboliva l’articolo 18? Sono una macroscopica ipocrisia la solidarietà e le tutele, di cui si riempono la bocca, che, come appare alle cronache, finiscono sempre per discriminare proprio gli italiani. Il sindaco che non partecipa ad una manifestazione strumentalizzando la barriera ideologica, per non dover ammettere di non poter garantire quello che i cittadini chiedono, fomenta – conclude – le conflittualità invece di superare le differenze per una causa solidale, dando la colpa a chi, quando scende in piazza ci mette sempre la faccia”.
Non si fa attendere la replica dei Cobas: “Le parole della consigliera comunale della Lega Nord viareggina Maria Domenica Pacchini sono gravi e dimostrano l’ incapacità della Lega di risolvere i problemi reali dei cittadini e delle cittadine, perchè più impegnata a distogliere l’ attenzione sull’ odio razziale. Confermiamo quanto scritto nel comunicato da noi inviato precedentemente, dove si attaccava chi, da una mobilitazione contro il terribile episodio di stupro, ne faceva strumentalmente una crociata islamofoba. Allo stesso modo oggi si attaccano i Cobas dichiarando una serie di falsità ed inesattezze. Per fare chiarezza ci teniamo a ribadire – prosegue la nota – che i Cobas sono un sindacato di base dove tutti i militanti svolgono la loro attività a titolo del tutto volontario e gratuito e che non ha mancato di far sentire la propria voce contro la riforma Fornero e la cancellazione dell’articolo 18. In tutto il territorio nazionale hanno promosso presidi, cortei, volantinaggi e scioperi in difesa della forza lavoro, azioni in cui non abbiamo mai visto alcun rappresentante della Lega, né la stessa Pacchini. Oltre a questo, sempre a titolo volontario, in Versilia gestiscono lo sportello del lavoro in via Belluomini 18 al Varignano, dove ogni mercoledì, dalle 18,30 alle 20,30, accolgono sempre più richieste di interventi per soprusi sul posto di lavoro. Alla domanda che la consigliera pone sul dove siano i Cobas rispondiamo che sono dove sono sempre stati: al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici che lottano contro il ricatto padronale, contro il lavoro nero e grigio in Versilia e contro la politica reazionaria di Lega Nord e destre, che con le loro crociate di odio, dirottano funzionalmente le responsabilità delle condizioni di lavoro dai datori di lavoro agli sfruttati. Siamo orgogliosi di avere al nostro fianco tanti lavoratori stranieri che si battono per i diritti di tutti. Se i migranti vengono utilizzati come esercito di riserva per abbassare ancora di più tutele e salari, la responsabilità è evidentemente dei datori di lavoro e di quelle forze politiche (Lega compresa) che negli ultimi anni hanno smantellato il diritto del lavoro. E’ infine evidente che Pacchini non conosce la differenza tra i sindacati confederali e i sindacati di base e che, pur di cavalcare la propaganda del suo partito, è disposta ad attaccare e dispensare falsità a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che onestamente portano avanti la battaglia loro e di tutti. Consigliamo quindi alla signora Pacchini di fare un bagno di realtà e toccare con mano cos’è il mondo del lavoro, prima di ergersi a paladina delle masse popolari”.