‘Aspettando Répaci’, ecco il convegno su Gramsci

25 agosto 2017 | 12:53
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‘Aspettando Répaci’, ecco il convegno su Gramsci

Doppio appuntamento per il Premio Viareggio Rèpaci che quest’anno compie 88 anni: un’edizione speciale che vuole ricordare l’assegnazione del premio ad Antonio Gramsci. Oltre alla serata finale – in programma il 27 agosto prossimo alle 21, al Principino – il 26 agosto alle 17,30, si terrà il convegno “Antonio Gramsci tra letteratura e politica”, in occasione dei 70 anni dalla consegna del premio alle Lettere dal Carcere.
Location d’eccezione Villa Paolina, che quest’estate è stata uno dei poli culturali della città e che ospita da pochi mesi la sede del Premio. Per l’occasione, verrà inaugurato lo speciale fondo dedicato al premio stesso e intitolata una sala a Gabriella Sobrino, la storica e amatissima segretaria letteraria.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Giorgio Del Ghingaro, saliranno in cattedra Stefano Bucciarelli (Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Lucca), Luciano Canfora (Università di Bari), Emma Giammattei (Università Suor Orsola Benincasa), Andrea Pertici (Università di Pisa).
Conclude i lavori Rino Caputo dell’Istituto Gramsci e Università di Roma Tor Vergata. Modera l’incontro Franco Contorbia (Università di Genova).
Il collegamento con le arti figurative è il cardine fondamentale del Premio; il sostegno di grandi artisti in alcuni periodi è stato fondamentale nel momento in cui le loro opere subentrarono, per alcune edizioni, ai premi in denaro.

In questo senso risulta fondamentale la collaborazione instaurata dal 1971 con il Cidac di Roma, presieduto da Sergio Morico, che, oltre a sostenere il Premio Viareggio con opere di grandi artisti, si fa promotore di una serie di iniziative espositive collaterali dal titolo Omaggio al Maestro.
Nel 1975 Rèpaci, pur restando Presidente, cede la proprietà del premio al Comune di Viareggio; successivamente viene nominato il Comitato di gestione il cui segretario è Gianfranco Tamagnini. Nasce in questo periodo l’idea di fondare una pinacoteca del Premio letterario, come si evince da una lettera di Sergio Morico del 1977, conservata nell’archivio del Premio: nel 1976 Primo Conti inaugura la Collezione con la donazione di dodici disegni “al vero” realizzati fra il 1914 e il 1915 a Viareggio in seguito all’esposizione a lui dedicata in quell’anno.
Sulla scia di questo gesto seguono molte altre donazioni provenienti non solo dalle esposizioni Omaggio al Maestro organizzate annualmente, dal 1974 al 1993, dal Cidac.
Altre opere della Collezione provengono, tra le altre, dall’iniziativa Premio Viareggio di pittura e scultura promosso nel 1973 dallo stesso Leonida Rèpaci e da Vittorio Grotti, presidente dell’ente culturale ai Frati di Camaiore. Si tratta di un concorso riservato a giovani tra i venti e trent’anni ai quali viene richiesta la realizzazione di opere ispirate ai libri vincitori del Viareggio dell’anno precedente. Il preludio dell’esposizione di Villa Paolina è stata dedicata all’artefice del premio, Leonida Rèpaci, ritratto da Lorenzo Viani e da una raffinata effigie di Albertina Rèpaci, realizzata da Ugo Attardi. Il percorso espositivo presenta una selezione cronologica di opere di importanti autori del Novecento, Primo Conti, Renato Guttuso, Emilio Greco, Corrado Cagli, Mino Maccari, Alberto Sughi, Enrico Baj, Mario Marcucci, Sandro Luporini, Piero Guccione, Sergio Vacchi, arricchita da una serie di foulards e medaglie commemorative realizzate dagli artisti del Premio. Esposti anche 5 bellissimi foulards dono alla città del senatore Alessandro Lippi. Si tratta di foulards di seta che raffigurano opere degli artisti ai quali annualmente venivano realizzate delle personali nell’ambito del Premio (Primo Conti con autografo, Sandro Luporini, Emilio Greco, Enrico Baj, Alberto Ziveri).

“Fu Rèpaci in persona a voler assegnare il Premio postumo nonostante che il regolamento dicesse che dovevano essere premiati solamente autori viventi – commenta il sindaco Giorgio Del Ghingaro -. Questo era Repaci e questo era il suo premio. Libero, fiero, fuori dalle regole che spesso impaludano certi ambienti letterari. Un premio che rispecchia lo spirito di Viareggio e l’anima più vera della città anche lei da sempre anarchica e fiera. Simbolo di libertà e di coraggio Viareggio: sorta a forza di braccia e di lavoro dalle acque ferme del lago che in questo punto si univano con quelle del mare. Libertà e coraggio che vogliamo vedere rispecchiati nelle linee guida del nostro Premio, nelle terne dei finalisti, nei vincitori”.